Tasse evase, in arrivo ingiunzioni e pignoramenti

Dopo le notifiche di Ici e Tia ora la Patrimonio passa alle maniere forti

PATRIMONIO Sempre più cittadini affollano gli uffici della società della riscossione che il commissario vuole liquidare

PATRIMONIO Sempre più cittadini affollano gli uffici della società della riscossione che il commissario vuole liquidare

Viareggio, 6 marzo 2015 - Finora i viareggini, complice il Carnevale salvato dal duo Rossi-Pozzoli, hanno vissuto il dissesto come una giacchettata. Una tragedia non proprio, veramente, tragica. Ma ora comincia la Quaresima, e sarà lunga. Partono i decreti ingiuntivi della Patrimonio Srl per il recupero delle tasse comunali, Ici e Tia, non dichiarate nel 2008 e evase nel 2009. Dopo i decreti, se il cittadino inadempiente non avrà pagato, arriverà l’ufficiale giudiziario per i pignoramenti.

Le pratiche di cui la Patrimonio ha discusso in una recente riunione operativa riguardano la prima tranche di notifiche fatta durante le festività natalizie. Prossimamente arriveranno le notifiche del periodo 2010-11: si tratta, per ogni annualità, di somme oscillanti tra 5 e 8 milioni di euro. Vale la pena ricordare che l’intera evasione mai recuperata nel periodo 2008-13 vale circa 103 milioni di euro, mai affluiti alle casse comunali, che equivalgono quasi all’intero dissesto consolidato fin qua stimato. Le ingiunzioni ovviamente non riguarderanno chi ha pagato, e quei circa 3 mila utenti, tra famiglie e aziende, che hanno presentato ricorso o contestato i calcoli degli accertamenti notificati. Infatti ci sono stati anche degli errori nelle cartelle, causati da erronee corrispondenze della banca dati del catasto.

QUEI cittadini, o imprenditori, abituati da anni a non pagare, confidando nelle prescrizioni, vedranno presto cambiare la musica. Ormai la gestione Ruglioni della società che il commissario Romeo vuole liquidare va avanti come un rullo compressore nella riscossione, anche relativamente a circa 17 milioni di contravvenzioni dei vigili urbani non pagate, ma già cartolarizzate grazie all’attività impostata dal comandante Vasco Comaschi. Il comune è dissestato, e ora non si scappa più: ogni credito dovrà essere inseguito fino alla riscossione, pena gravissime responsabilità per gli amministratori comunali e societari.

QUESTO, per quanto riguarda il fisco locale, ai sensi del Tuel e della norma che impone per 5 anni le aliquote al massimo. Ma non c’è bisogno di essere più realisti del re o, nel caso, più piagnoni del Savonarola nell’annunciare sventure e «memento mori». C’è sempre un’ancora di salvezza di fronte alla burocrazia italica, e si chiama magistratura. Ne sono eclatanti esempi i diversi destini delle tariffe scolastiche, e della tassa di soggiorno. Il Vudi, comitato per il diritto all’istruzione, ha fatto ricorso al Tar contro la delibera commissariale di aumento della mensa e degli asili, e ha ottenuto la sospensiva: con un buon «fumus» per ottenere l’annullamento all’udienza del 10 giugno. Gli albergatori, che si sono limitati a protestare senza fare ricorsi, si tengono invece la tassa di soggiorno al massimo, caso unico tra i comuni turistici italiani che hanno dichiarato il dissesto. E l’articolo 253/2, in generale, potrebbe essere interpretato anche nel senso che le tasse locali al massimo decorrono dall’approvazione del bilancio strutturalmente riequilibrato, cosa di là da venire, mentre a Viareggio già si paga la stangata.

ANALOGHE considerazioni possono riguardare i beni della collettività, come il Principino e le banchine della Porto Srl, che l’amministrazione commissariale cerca di vendere. Anche il prossimo sindaco, insieme all’Organo straordinario di liquidazione che lo Stato ancora non nomina a 5 mesi dal dissesto, dovrà vendere. Ma una cosa è vendere, altra è svendere. Inoltre nella vicenda entrano le variegate considerazioni sulla fallibilità delle società in house come la Porto e la Patrimonio, la quale per di più vanta crediti verso il comune, e non solo debiti: un problema non da poco, che dovrebbe essere chiarito una volta per tutte da un soggetto terzo e indipendente. Ma lo Stato latita.