"Non possiamo accettare prenotazioni"

Padre disoccupato deve rinunciare all’accertamento per la figlia

La «riforma»: chi ha soldi dal medico privato, chi non li ha si arrangi

La «riforma»: chi ha soldi dal medico privato, chi non li ha si arrangi

Viareggio, 26 novembre 2015 -  QUEL senso di protezione, quello di un padre verso il proprio figlio, è così avvolgente e forte da impedire di accettare il senso di impotenza che si prova sbattendo contro le disfunzioni e i muri di gomma di un sistema sanitario pubblico in evidente affanno. Così Claudio ha deciso di rendere pubblica la sua (che si somma a quella di tanti altri) disavventura con il Cup dell’Asl Versilia. Cominciata l’11 novembre, quando, dopo alcuni accertamenti, il medico di famiglia ha prescritto per sua figlia un’ecografia al collo per sospetti problemi alla tiroide. Il campanellino è quell’anomala tachicardia che la ragazza, appena 16 anni, ha avvertito un po’ di tempo indietro. A causa della quale ha cominciato una serie di accertamenti clinici. Da allora per cinque volte, nel corso di due settimane, il suo papà ha cercato di prenotare l’esame. Ma la risposta dell’operatore è stata sempre la stessa: «Mi dispiace, non possiamo prendere prenotazioni». Né tra un mese, né tra un anno.

Claudio ha perso il lavoro, e per lui richiedere una prestazione medica privata è davvero insopportabile. Ma ancora più insopportabile sarebbe arrendersi, accettando che sua figlia – e come lei tutti gli altri figli, le mamme, i papà o i nonni versiliesi – debba rinunciare a far valere il diritto di rivolgersi al sistema sanitario nazionale per un accertamento medico. «Non essendo una questione ‘di vita o di morte’ – dice – non intendo rivolgermi al Pronto Soccorso, magari togliendo tempo e spazio a persone con necessità più impellenti. Ma è davvero sconfortante non ricevere nemmeno una risposta, e lasciare la salute di mia figlia in sospeso». La dottoressa Manuela Folena, dirigente amministrativa del servizio, non nasconde il problema: «E’ vero – dice – il Cup sta vivendo un momento di difficoltà. Le cause che hanno determinato questa situazione – prosegue – sono molteplici: dalla riduzione del personale, alla riprogrammazione in atto per il 2016 con la creazione della macro azienda, fino al rinnovo delle convenzioni con il privato accreditato ancora in corso». Annuncia poi che, con l’anno nuovo, «le cose dovrebbero andare meglio», e che tutte le agende dei medici un po’ alla volta verranno riaperte regolarmente. Consiglia a Claudio, e a tutti quelli che si trovano nella stessa situazione, di ritentare. «Le garantisco che è frustrante non riuscire a garantire risposte puntuali all’utenza» ci confessa. E possiamo solo immaginare quanto lo sia per l’utenza dell’Asl Versilia...

Mdc