Partorisce nove anni dopo il trapianto di reni, "Volevo diventare mamma a ogni costo"

La storia di Tamara e della piccola Maria. "Mi avevano sconsigliato una gravidanza per via dei farmaci anti rigetto ma io non mi sono arresa" Diventa mamma nove anni dopo il trapianto di reni

I genitori di Maria con i medici del Versilia

I genitori di Maria con i medici del Versilia

Viareggio, 1 agosto 2014 - NOVE ANNI FA, all’ospedale di Sassari, era stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per il trapianto di un rene. Da qualche giorno, Tamara Chicchi, 33 anni, residente a Bargecchia, è diventata mamma. Commozione ed emozione. Come è giusto che sia in quei momenti per un parto splendido, esorcizzando il pensiero delle paure del passato. «Il periodo della gravidanza è stato bellissimo» afferma, sorridendo, mamma Tamara con a fianco il compagno Sergio Marco Cuturri, per tutti «Marchino». La giovane coppia abita in collina: l’arrivo della piccola Maria — avvenuto nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale unico della Versilia — è stato proprio un bel giorno. «Indimenticabile» afferma all’unisono la giovane coppia, in questo momento disoccupatq ma in attesa di tempi migliori dal punto di vista lavorativo. Se le ricordo la data del 10 marzo 2005... «E’ il giorno in cui sono stata sottoposta al trapianto — ricorda mamma Tamara —: l’intervento è stato eseguito in Sardegna. Ero in lista di attesa da diverso tempo in due regioni. Il primo posto libero c’era al di là del mare». Quando è uscita dall’ospedale dopo il trapianto che cosa ha pensato? «Che cominciava una nuova vita. Dopo i primi mesi di cure dopo il trapianto, i medici mi hanno sconsigliato la gravidanza per via dei farmaci antirigetto che ho continuato a prendere per diverso tempo. Ma io non mi sono mai rassegnata. Volevo diventare mamma». Con il passare del tempo, questo desiderio è diventato sempre più grande... «Certamente: comunque ho continuato a consultarmi con i medici che mi seguivano, fino a quando un bel giorno, ho scoperto di essere in stato interessante». A quel punto che cosa ha pensato? «Che avrei voluto portare in fondo la gravidanza a tutti i costi: sono stata seguita giorno dopo giorno da medici bravissimi, che hanno dimostrato una grande umanità e professionalità». Insomma ha avuto degli «angeli custodi» che sono stati al suo fianco «Certamente: l’assistenza del dottor Vincenzo Panichi del reparto di Nefrologia e Dialisi, del dottor Giovanni Paolo Cima di Ostetricia e Ginecologia e del dottor Luigi Gagliardi di Pediatria è stata fondamentale: con loro anche il personale. Un grave di cuore a tutto per l’assistenza ricevuta». Cosa ricorda del giorno in cui è nata Maria? «E’ stata un’emozione unica: indimenticabile», Con il suo compagno avete mica già pensato di dare un fratellino a Maria? «Calma, calma. Eppoi in questo momento di crisi siamo senza lavoro: non possiamo allargarci troppo. Ora dobbiamo pensare a Maria».  

G.L.