Luglio bagnato, villeggiante evacuato: enormi danni per il turismo

L’incasso globale dei balneari falcidiato del 25%, contraccolpi sugli alberghi e anche sul settore commerciale / FUGGI FUGGI DALLE SPIAGGE: FOTO

Maltempo

Maltempo

Viareggio, 22 luglio 2014 - TUTTI bagnati, zuppi, fradici... ma a bocca asciutta. Quella sì. Perché per una terra che «prima di tutto vende il sole» (Cit. Carlo Monti) anche un solo giorno di pioggia si traduce in una perdita. Auguriamoci dunque che si chiudano in fretta i rubinetti «celesti», perché il conto che il maltempo presenta agli operatori turistici viareggini — dagli albergatori ai balneari, ma anche i commercianti — è davvero salato: da un meno 5% fino addirittura a un meno 25% nella colonna degli incassi mensili. TRALASCIANDO le suggestioni poetiche di un temporale estivo che stropiccia la spiaggia, da un punto di vista puramente commerciale è una vera sciagura. «La capacità media di spesa dei turisti si è abbassata notevolmente negli anni, dunque le risorse a disposizione per le vacanze vengono amministrate con molta parsimonia». Basta che il meteo prometta pioggia «e già — analizza di Elisabetta Bellotti, presidentessa degli albergatori viareggini — arrivano le prime disdette alle prenotazioni». Per questo le previsioni metereologiche assumono tanta importanza, e non possono essere sottovalutate. Ma i veri problemi arrivano insieme alle nuvole gonfie d’acqua «capita anche che qualcuno che è già arrivato decida di partire prima del tempo». E tanti saluti. «Se — come ieri — l’acquazzone arriva di lunedì, o comunque infra-settimana i danni per l’economia locale sono tutto sommato limitati, dato che purtroppo a Viareggio non si registrano grandi flussi di turisti. Ma se il maltempo si concentra nel fine settimana allora subiamo perdite nell’ordine del 25%». Che con questi chiar di luna rappresentano un mazzata sull’economia del territorio. «Nel malaugurato caso piovesse tutto i week-end d’estate — aggiunge Carlo Monti, presidente dei balneari viareggini — noi perderemmo il 50% dei ricavi della stagione. Possiamo stimare che basta un solo fine settimana di brutto tempo per vedere evaporare il 5% degli incassi mensili». Dati a riprova del fatto che ormai Viareggio è meta per i turisti... «t’abbronzi e fuggi».  E NON C’E’ nessuna ancora di salvataggio. Viareggio non gode «dell’effetto Venezia»; quando la città sprofonda sott’acqua «emerge una delle sue più grandi carenze — afferma Piero Bertolani, presidente di Confcommercio —, ovvero quella di non riuscire ad offrire nient’altro che il bagnasciuga. A Viareggio non ci sono grandi strutture alberghiere o villaggi, dove con qualche attività, giochi o passatempi di gruppo è più semplice trascorrere una giornata di pioggia. Ma non ci sono alternative alla spiaggia neppure in un giorno appena appena coperto, come ad esempio parchi o strutture sportive». E, tanto per rimanere in Veneto, non gode neppure di un «effetto Jesolo»; dove due stabilimenti balneari, un po’ per incentivare il turismo e un po’ per sfidare le previsione del tempo, hanno studiato la formula «abbronzati o rimborsati» per chi versa il 5% in più sulla prenotazione. Una sorta di assicurazione sulla tintarella, che assicurano abbia funzionato lomitando i danni di questa pazza estate.