Rivoluzione dehors, c’è il piano B: "Smontiamo, a ottobre se ne riparla"

E c’è chi annuncia: "Faremo ricorso, per noi e i nostri dipendenti"

Alcune verande in Passeggiata

Alcune verande in Passeggiata

Viareggio, 27 maggio 2016 - MANCANO quattro giorni al 31 maggio, il d-day della rivoluzione dehors. Quattro giorni per adeguarsi al regolamento del Comune di Viareggio – approvato lo scorso 21 dicembre – che fissa nuove linee guida per gli arredi esterni dei locali della Passeggiata. «L’intenzione è quella di rifare le verande ma non con le modalità imposte dal Comune» è un po’ il pensiero degli imprenditori che ieri si sono riuniti in assemblea per buttare giù il piano «B».

In buona sostanza, i gestori dei locali adotterebbero per il momento, e fino a fine della stagione, una soluzione tampone con l’uso di tavolini, sedie e ombrelloni, in attesa di mettere nero su bianco un progetto alternativo da condividere con l’amministrazione. «I dehors devono essere belli ma anche funzionali – non usa mezzi termini Piero Bertolani, presidente di Confcommercio Viareggio – in modo da permettere ai commercianti di lavorare tutto l’anno. Siamo d’accordo con il Comune ma si deve tenere conto anche delle esigenze di chi lavora». Come quelle del Sa Playa, uno dei 24 locali che ha ricevuto l’ordinanza di sgombero firmata dal sindaco: entro il 17 giugno l’attività dovrà rimuovere tavoli e sedie per occupazione abusiva di suolo pubblico. «Abbiamo rilevato l’attività nel 2012 con una concessione per verande rilasciata dal 2007, con l’approvazione delle Belle Arti. Non avremmo mai investito così tanto se avessimo saputo a cosa saremmo andati incontro», spiega Renato Fantoni che, insieme al figlio Marco, non ha nessuna intenzione di arrendersi.

«Faremo ricorso al Tar – sottolineano – per noi e per i nostri dipendenti: sono a rischio sette posti di lavoro senza considerare tutto l’indotto». La famiglia Fantoni è amareggiata e sta pensando di trasferirsi: «Questo provvedimento costringerà tutti a cambiare la metodologia di lavoro favorendo inevitabilmente attività come fast food, pizze d’aporto etc». Poi Marco sottolinea: «Sia chiaro – dice – siamo disposti a sostenere questo investimento ma non in questo modo: chiediamo una struttura rigida che possa permetterci di servire la clientela anche l’inverno». E’ lo stesso pensiero di Gigi Cecchi del bar Fauzia, che il 31 maggio smonterà il suo gazebo, ma che chiede la possibilità da ottobre di lavorare a un progetto diverso, più resistente alle intemperie». La soluzione tampone, tavolini, sedie e ombrelloni, sarà adottata anche dal Bar Prati. «Per la sistemazione definitiva – le parole di Riccardo e Paolo Prati – chiediamo un po’ di tempo: almeno ottobre, a stagione finita». Simone Romoli, responsabile Confesercenti Versilia, va al dunque: «Non siamo contrari, ma chiediamo più accortezza sia per quanto riguarda i tempi che per la tipologia, che deve essere funzionale tutto l’anno. Si tratta di un investimento importante: le aziende hanno bisogno di chiedere finanziamenti specifici e di un po’ di tempo per valutare le proposte più convenienti».