"Ho dei dolori al petto". Lo dimettono dall'ospedale e muore a casa

Ettore Manfredi aveva 63 anni, era l’anima bella di Torre del Lago

Ettore Manfredi, aveva 63 anni

Ettore Manfredi, aveva 63 anni

Viareggio, 12 gennaio 2017 - Aveva un cuore enorme, proprio il cuore lo ha tradito. Ettore Manfredi – anima pura di Torre del Lago – è morto all’alba, nel suo letto. I familiari se ne sono accorti ieri mattina quando ormai, per lui, non c’era più niente da fare. Nel pomeriggio di martedì aveva iniziato ad accusare dei dolori al petto, e fitte alla schiena. Ha chiesto consiglio al dottore: «E’ meglio fare qualche accertamento al pronto soccorso» gli ha consigliato il medico di famiglia, Antonio Tedeschi. E così Ettore è stato accompagnato dalla cugina Anna all’ospedale Versilia; «erano le cinque quando siamo arrivati» racconta. E in serata poi le dimissioni: ‘Dolore toracico aspecifico’ è stata la diagnosi. «Alle 20.30 siamo tornati a casa – prosegue Anna –. Poi la mattina Ettore mi ha telefonato, stava male. Sono corsa. Ma...» La tragedia, devastante, si era già consumata nel riservo della sua camera. Il cuore di Ettore non batteva più, aveva 63 anni.

Proprio la riservatezza è stata la cifra della vita di Ettore, professione geometra e tutto fare per passione. Se c’era da imbiancare, imbiancava; all’occorrenza faceva riparazioni e giardinaggio. Sapeva fare tutto, soprattutto faceva per gli altri. Senza chiedere mai niente in cambio. E’ rimasto tutta la vita accanto alla madre, è stato per lei la roccia a cui aggrapparsi quando nel 2011 morì il fratello Andrea. E roccia è stato fino a ieri, accudendola ogni giorno con amore. Lo stesso amore che legava Ettore al suo paese. «Martedì mattina, prima di sentirsi male – prosegue ancora Anna – era andato in piazza a smontare il presepe. Ogni anno si preoccupava di montarlo e smontarlo. Ci teneva, teneva alla sua comunità come fosse una famiglia».

Ma non solo, Ettore era un volontario della Misericordia. Si preoccupava di tutto. e tre volte a settimana si occupava di accompagnare i dializzati al Versilia per le cure. Poi l’impegno con la Pro Loco, di cui è stato vice e anche presidente, che portava avanti dal 1988. «Un uomo profondamente buono – lo ricorda oggi Alberto Pardini –; uno che zitto zitto per Torre del Lago ha fatto tanto. Amante del suo paese tanto da dedicargli, in silenzio, tutto sé stesso». E’ ancora nei ricordi degli altri che si racconta la figura di quest’uomo, che troppo poco diceva di sé preferendo ascoltare gli altri: «Ettore, ma dove la trovi il tempo per fare tutte queste cose? Non stai fermo un attimo!», gli domandò poco prima delle feste un amico. E lui rispose: «Quando vedo il sorriso sulle labbra delle persone, lì nasce lo stimolo a fare sempre di più». Questo era Ettore Manfredi. Persona rara, un pescatore di sorrisi. Il suo corpo giace all’ospedale, in attesa della ricognizione diagnostica del medico legale. Il suo spirito, il suo esempio, dovranno continuare a vivere lì, sulle sponde del lago di Puccini.