Registra la lite con il cellulare, l'imputata viene scagionata

La vicenda risale al 2013

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Viareggio, 25 maggio 2017 - Era stata denunciata e condannata con decreto penale per violenza privata e interruzione di pubblico servizio. Ma ha fatto opposizione e grazie al telefonico con cui aveva registrato la conversazione sotto accusa, è stata assolta con formula piena.

La vicenda, che si è conclusa nei giorni scorsi in Tribunale a Lucca, risale al 2013. Sotto accusa era finita Sabrina Brasolin, tutelata dall’avvocato Massimo Neri. La donna abita a Nocchi di Camaiore proprio di fronte alla Rsa ex Contesso (oggi, sotto un’altra gestione, villa Le Camelie). Il nodo del contendere era la piccola stradina di accesso all’abitazione e alla Rsa, che oggi peraltro ha un altro ingresso.

I vecchi gestori del Contesso avevano querelato la signora Brasolin accusandola che il 3 settembre 2013 con la propria auto aveva deliberatamente bloccato la strada per due ore dalle 16,30 alle 18,30 impedendo l’accesso a una Panda che portava pasti in altre Rsa della Versilia e a un’ambulanza che sarebbe stata costretta a far scendere un paziente allettato lontano dall’ingresso. Sulla scorta di questa denuncia la Procura aveva emesso nel 2014 un decreto penale di condanna infliggendo una multa da 7.500 euro.

Le accuse sono però state smontate in Appello. La registrazione fatta col telefonino da Sabrina Brasolin e prodotta in aula dall’avvocato Neri è diventata la prova regina per scagionare da ogni accusa l’imputata: la strada infatti non era rimasta bloccata due ore, ma appena cinque minuti. E dalla registrazione, ascoltata in aula, si sente la Brasolin dare la propria disponibilità a spostare l’auto. Cosa che poi ha anche fatto materialmente. E inoltre non c’è traccia dell’ambulanza con un ferito allettato. Di qui la sentenza di piena assoluzione.