Coppiette molestate nel 1995. Lotti voleva colpire in Versilia?

Mostro di Firenze: uno dei condannati un’estate ha soggiornato alcune notti in un ostello a Marina di Massa

Giancarlo Lotti

Giancarlo Lotti

Viareggio, 18 ottobre 2016 - GIANCARLO Lotti uno dei condannati per i delitti attribuiti al mostro di Firenze fu protagonista di aggressioni a coppiette anche in Versilia e sul litorale apuano? Questa è la tesi di Luca Giaggiolo autore del manoscritto «Sulle orme del mostro» che secondo le intenzioni dell’autore dovrebbe diventare un libro che tratta di uno dei casi più controversi e discussi degli ultimi trent’anni. Giaggiolo fa riferimento a quanto avvenuto nell’estate 1995. All’epoca era in corso il processo di secondo grado contro Pietro Pacciani e Lotti, che lo ricordiamo è deceduto nel 2002, era sempre in stato di libertà. Anche se un anno dopo verrà incriminato e comincerà a a parlare con gli investigatori racconta la sua verità.

«SECONDO quello che sono riuscito a ricostruire – spiega Giaggiolo- Lotti ha alloggiato per alcune notti in quell’estate all’ostello della gioventù alla Partaccia di Marina di Massa. E proprio in quel periodo le forze dell’ordine e in particolare i carabinieri hanno registrato denunce di molestie a giovani coppiette avvenute sia a Marina di Massa che in Versilia. Secondo quello che ho potuto accertare il modus operandi sarebbe stato molto simile a quello usato contro le vittime che sono state uccise nelle imprese del mostro. In quel periodo si era quasi a dieci anni da quella che è stata l’ultima impresa criminosa che ha fatto delle vittime, i due francesi a San Casciano la notte dell’8 settembre 1985. Ma tutti sappiamo che chi è affetto da questo tipo di malattia e di perversione non sopisce l’interesse sanguinario verso le coppiette che erano il bersaglio preferito».

LUCA Giaggiolo tramite il nostro giornale rivolge un appello a coloro che sono al corrente di queste vicende o siano a conoscenza di quanto avvenuto a Marina di Massa e in Versilia nel 1995 a farsi vivi alle forze dell’ordine. «E’ necessario chiarire perché a quanto mi risulta in quell’estate sono stati registrati altri episodi analoghi che sono avvenuti anche nella Versilia vera e propria e non soltanto sul litorale apuano e che magari sono stati archiviati come semplici tentativi di aggressione ma che potrebbero essere riconducibili a Lotti». Il quale, vale a la pena sottolinearlo, è deceduto il 30 marzo del 2002 in un ospedale di Milano per un tumore al fegato che si è manifestato in tutta la sua virulenza in poco tempo. Doveva scontare una pena a 26 anni inflitta per gli assassini legati al mostro anche se lui con le sue confessioni fece condannare sia Pietro Pacciani che Mario Vanni, quest’ultimo scomparso nel 2009.