Paola fra i giganti: consolle in rosa sul carro dei Cinquini

Dj Pol pronta a dirigere le danze del Carnevale

Paola in consolle

Paola in consolle

Viareggio, 1 ottobre 2016 -  «E POI... conosce anche i quattro quarti». Non è affatto scontato che un disc jockey mastichi la teoria musicale; quindi il metro, la ritmica. Paola Vannozzi, per gli amici ‘Pol’, sì: la divora. L’ha studiata da bambina di fronte ad una batteria, imbracciando la chitarra. E questa profonda preparazione, celata solo apparentemente sotto un sorriso timido e radioso, ha convinto Umberto e Stefano Cinquini ad affidare proprio a ‘Pol’ la consolle e la direzione musicale di «Bang Bang»; il loro prossimo carro di prima categoria.

Se è per quello Paola conosce, ad esempio, anche la ricetta della carbonara di verdure: prima di far girare i piatti per professione, i primi le sono stati donati da un amico di famiglia quando Pol aveva appena 13 anni, ha studiato da chef all’istituto alberghiero Marconi. Solo un anno fa è tornata a Viareggio da New York, un viaggio in solitaria tra le cucine della ‘Grande Mela’. «Quella è stata la prima sfida della mia vita – dice, con l’incanto e la determinazione di chi, a 24 anni, è pronta a buttarsi nel mondo –. La seconda invece è stata imbarcarmi in questa avventura», mixare i dischi sul palcoscenico del Carnevale con due dei carristi più pignoli, quasi maniacali, del mondo della cartapesta. Dopo un’estate trascorsa tra feste private e piccoli locali della Versilia. Toccherà a lei irrompere in un feudo, quello della consolle, ancora troppo maschile; quando non apertamente maschilista. «A dire il vero – precisa lei –, ragazze deejay ce ne sono, e ce ne sono sempre state (per restare in casa Manuela Mencarini, ad esempio, è la dj del carro di Edorardo Ceragioli ndr). E’ che spesso si tende a parlare poco di queste professioniste». Come la siberiana Nina Kraviz, il riferimento musicale a cui Pol si ispira. Lasciandosi però contaminare da tutte le suggestioni che il pentagramma può offrire.

«Questa opportunità, capitata del tutto inaspettata, mi permetterà di misurarmi con il sogno della vita». Perché Paola è convinta di esserci nata con l’amore per la musica, e le sue selezioni come le sue ricette sono intense e allo stesso modo sorprendenti. «Noi – dice Umberto Cinquini – siamo strafelici di averla incontrata». Lei, invece, qualche ansia la manifesta: «Sono molto insicura, mia madre me lo dice sempre “Ti sottovaluti”». Ma anche ora che Pol è sola davanti alla porta, altre volte le è successo quando da piccina correva sui campi di calcio, non ha paura di tirare questo calcio di rigore. «Alla fine – dice – faremo un bellissimo Carnevale, ne sono sicura».