Resa dei conti in Passeggiata. "Il bilancio comunale è da rifare"

Il vertice di Patrimonio contro Betti. Saltala vendita delle concessioni

Leonardo Betti (foto Umicini)

Leonardo Betti (foto Umicini)

Viareggio, 17 settembre 2014 - LA BELLE EPOQUE è finita ufficialmente. Da ieri, dopo l’incontro avuto dal sindaco Leonardo Betti alla sezione regionale della Corte dei conti, il dissesto del Comune appare «la strada più probabile». DALL’APPROVAZIONE del consuntivo 2013 col famoso disavanzo di competenza di 53 milioni, Betti le ha provate di tutte per evitare il dissesto e lanciare un piano di risanamento «normale». Con l’assessore Giovanni Giannerini ha aperto una trattativa per vendere la Porto Spa, gli approdi comunali, agli arabi: incasso ipotizzato da 30 a 50 milioni. Poi ha proposto l’alienazione del diritti di superficie dei negozi della Passeggiata, per 50 milioni o anche più, ma l’idea ha spaccato il suo partito, il Pd, e la commissione ambiente ha dichiarato il Lungomare «simbolo della città e patrimonio inalienabile». Sul tema, per la prima volta, il vicesindaco Chiara Romanini ha preso le distanze dal sodale di campagna elettorale. Betti ha anche assunto un nuovo segretario reggente, Antonio Salonia proveniente da Livorno, per sostenere il piano di risanamento senza dissesto: e con questo, dopo sostituzioni cause e appelli, i segretari arrivati a Viareggio fanno tre. IERI, per completare il marasma, l’amministratore unico della Patrimonio Srl, società in house totalmente partecipata dal Comune che si occupa di riscossioni e servizi vari, ha chiesto addirittura la rettifica del bilancio consuntivo approvato a fine agosto. Affermando, con nuovi numeri, che i crediti del Comune (propri e tramite la Patrimonio) sono 103 milioni, e che lui, in virtù dell’esperienza fatta alla Se.Pi di Pisa, può garantire il recupero del 50% delle tasse fin qua evase, e del 25% delle multe mai pagate. La lettera rischia di far scoppiare uno scontro istituzionale, visto che afferma che l’assessore al bilancio Lorenzo Bertoli del Pd, e il ragioniere capo Salvatore Santoro, non hanno messo a bilancio tutte le partite attive segnalate dalla Patrimonio. Come dire: il bilancio approvato è falso. FATTI i conti della svalutazione dei crediti esigibili (per la difficoltà di recuperare le somme dovute dai creditori), in base a questo rendiconto il Comune dovrebbe avere 47 milioni di multe e tributi mai riscossi dal 2008 a oggi, e circa 26 milioni di somme incassate dalla Patrimonio, ma mai versate all’ente locale per far fronte ai servizi richiesti alla società. E’ in atto un braccio di ferro perché il Comune non paga i 6 milioni per il funzionamento della Patrimonio Srl, che ha accumulato circa 14 milioni di deficit, deve 5 milioni ai fornitori che non danno più nemmeno le lampade per i lampioni stradali, e ad agosto ha pagato in ritardo i 70 dipendenti trattenendo ulteriori 600 mila euro dovuti al Comune. Senza contare le conseguenze che verranno dalle accuse lanciate per il consuntivo 2013. DI QUESTO il sindaco Betti ha discusso con la Corte dei conti: «Sono stati messi in evidenza dubbi in merito all’attendibilità, alla tardività dei dati e soprattutto all’esigibilità dei crediti. Non è mia intenzione dare false speranze alla cittadinanza né proseguire con la finanza creativa di chi mi ha preceduto. Devo quindi stare con i piedi per terra e rilevare che purtroppo, a fronte di crediti di incerta esigibilità, lo strumento del risanamento attraverso la procedura di dissesto appare essere la strada più probabile». E’ questa la tesi sostenuta da mesi da Bertoli e dai revisori dei conti: perché ai 53 milioni di disavanzo vanno aggiunti 8 milioni di passività potenziali, l’incertezza dei debiti delle varie partecipate, e il fatto che Pucciniano e Carnevale si reggono in piedi solo grazie ai milioni promessi dalla Regione.