«Integrazione e sindrome metabolica, eccome come fare prevenzione»

I consigli «naturali» per evitare ipertensione, colesterolo e glicemia alta tra movimento e alimentazione

MUOVERSI FA BENE Elisabeth Johanna Maria Poley

MUOVERSI FA BENE Elisabeth Johanna Maria Poley

Perugia, 7 febbraio 2016 - Pianeta benessere. Oggi, con la nostra lettrice Elisabeth Johanna Maria Poley Nutritional & Zone Consultant, parliamo di «Integrazione e sindrome metabolica. Cosa fare in termini di prevenzione e supporto a livello di terapie naturali ».

Intanto che cos’è?

«La sindrome metabolica é una patologia purtroppo molto diffusa al giorno d’oggi – spiega –, ed è una situazione clinica a forte rischio cardiovascolare a causa del sovrapporsi di una serie di fattori che si verificano contemporaneamente in un individuo. Spesso questa patologia é causata da un errato stile di vita, quando si fa vita sedentaria e poco esercizio fisico , quando si ha un’alimentazione squilibrata ricca di zuccheri, carboidrati raffinati, alcolici e grassi . In genere è legata ad una situazione di sovrappeso o obesità con un accumulo di grasso soprattutto a livello viscerale, e ad un assommarsi di valori alterati nei principali parametri collegati al metabolismo che sono il colesterolo,la glicemia e la pressione arteriosa, che tendono tutti a superare i valori massimi di riferimento».

Cosa fare allora?

«La prima cosa da fare quando ci si trova in questa situazione è sicuramente quella di perdere peso, modificando radicalmente il proprio stile di vita e intervenendo innanzitutto sul movimento e sull’alimentazione . Il consiglio che do io è quello di camminare a passo veloce almeno 30 minuti al giorno e quello di alimentarsi secondo i dettami della dieta a Zona , dieta che ha come principale effetto quello di combattere l’infiammazione corporea e tenere basso l’indice glicemico. Infatti un eccesso di zuccheri è in primis la causa principale dell’accumulo di grasso a livello viscerale in quanto il glucosio in eccesso non metabolizzato dall’insulina si va a depositare nelle cellule adipose».

Se la situazione è invece già compromessa?

«Là dove non ci sia una situazione patologica grave ,si può intervenire non solo sul miglioramento dei valori ma anche agire in termini di prevenzione con l’aiuto di integratori specifici. Innanzitutto vediamo cosa si può fare per il colesterolo alto. In genere vengono prescritte le statine, che pur contribuendo all’abbassamento del colesterolo, in molto casi producono degli effetti collaterali abbastanza fastidiosi come per esempio forti dolori muscolari .

Prima di passare quindi alle statine, se i valori non sono ovviamente patologici , si può intervenire con gli omega 3 , i fitosteroli, il fieno greco ed il reishi . Gli omega 3, se presi in dosi ottimali ( almeno 4/6 g al giorno) hanno effetti benefici non solo sul colesterolo cattivo LDL ), ma alzano quello buono ( colesterolo HDL) che è lo spazzino delle arterie . Gli omega 3 hanno inoltre anche un importante effetto sui trigliceridi abbassandoli. Per la glicemia alta, che spesso poi degrada in diabete di tipo 2 se non si interviene per tempo , al posto della metformina ( che comunque a lungo andare crea anche lei effetti collaterali tra i quali soprattutto disturbi gastrointestinali) ci vengono in aiuto le spezie tra le quali consiglio soprattutto la cannella e la curcuma, in aggiunta al cromo picolinato , una delle forme più biodisponibili di cromo .

Il cromo è un elemento traccia, essenziale per l’uomo ed è uno dei componenti del fattore di tolleranza al glucosio che è il principale responsabile dell’omeostasi della glicemia. Il cromo non è solo utile per la glicemia, ma aiuta anche ad avere un corretto rapporto tra colesterolo totale e il colesterolo HDL e aiuta inoltre a ridurre il rapporto tra la massa magra e la massa grassa.

Il cromo è inoltre anche utile nel cosiddetto «craving» cioè la ricerca degli zuccheri e dei carboidrati nei soggetti con depressione atipica».

E per l’ipertensione?

«Aglio, aglio, aglio e ancora aglio in tutte le salse, soprattutto crudo. Esistono per fortuna degli ottimi integratori a base di aglio fresco dove 1 perla corrisponde a 2/3 spicchi di aglio e cioè a 1 mg di estratto oleoso di aglio. Si evita cosi’ anche l’effetto alito, che non sempre può essere gradito. Utili inoltre anche la foglia di olivo , il fieno greco ed il classico biancospino che agisce anche su stato di ansia e tachicardia . Ovviamente quando si usano gli integratori il mio consiglio è quello di utilizzare solo quelli di migliore qualità, che abbiano una elevata biodisponibilità ( e questo è legato alle modalità produttive) ed una adeguata concentrazione di principio attivo. Solo in questo caso – conclude – avranno efficacia terapeutica e contribuiranno a migliorare lo stato di benessere generale».