San Francesco torna al cinema

Elio Germano nei panni del frate: "Racconto un uomo, non un simbolo"

Elio Germano

Elio Germano

Assisi, 3 ottobre 2016 - Un'attualità sconcertante, umana, spirituale, politica. Che continua a essere richiamo irresistibile per il cinema, al di là di mode, generi e tendenze. La figura di San Francesco si conferma fonte inesauribile di ispirazione e di idee per la settima arte e allo sconfinato elenco di pellicole dedicate al poverello di Assisi se ne aggiunge adesso una nuova di zecca, “Il sogno di Francesco”. Il film è una coproduzione tra Francia, Italia e Belgio diretta da Renaud Fely e Arnaud Louvet che hanno affidato il ruolo del protagonista a Elio Germano, affiancato da Alba Rohrwacher nei panni di Santa Chiara, Jérémie Renier (frate Elia), Marcello Mazzarella (Rufino). “Il sogno di Francesco” uscirà giovedì 6 nelle sale, distribuito da Parthénos, e ha avuto la sua ideale e quasi inevitabile anteprima nazionale ieri proprio ad Assisi.    «È il film più francescano che sia mai stato fatto perché per la prima volta non mette al centro Francesco ma racconta l’esperienza degli altri suoi compagni, spesso lasciati in ombra», esordisce Germano, regalando così la chiave di lettura per un film corale che i suoi autori definiscono «un’avventura sentimentale e politica, dove il racconto è più circoscritto rispetto a un “biopic” e più ampio che in un ritratto. Un film con Francesco, piuttosto che su di lui». La scelta è stata infatti quella di raccontare un momento cruciale dell’esperienza francescana, la battaglia sulla Regola che diventa conflitto tra sogno e realtà istituzionale: nel 1209 Francesco subì il rifiuto di papa Innocenzo III di approvare la prima versione della Regola e spettò all’amico fraterno Elia da Cortona il compito di convincerlo ad abbandonare l’approccio intransigente e di redigere una nuova Regola. Da qui i due registi hanno disegnato il loro Francesco. «Laico – spiegano – sognatore e utopista. Lo immaginiamo come un creatore di idee che cercava di inventare un nuovo rapporto fraterno tra gli uomini, lo scambio era al centro della sua vita, l’utopia sempre condivisa».   Già, ma perché tornare ancora una volta su una figura così amata e frequentata dal cinema? E perché proprio adesso? Fely e Louvet hanno le idee chiare: «Non abbiamo deciso noi l’attualità di Francesco, è venuta fuori spontaneamente e il nostro intento era creare un ponte tra la sua epoca e la nostra. Il mondo di Francesco ci è apparso stranamente familiare, il XIII secolo italiano assomiglia molto all’oggi e noi raccontiamo la sua esperienza umana e politica con lo sguardo dei frati puntato su di lui». La scelta di Elio Germano è stata inevitabile, la sua intensità e sensibilità sono apparse perfette per «una figura che ha messo l’altro al centro di tutto e ha sognato una società fraterna».  Secondo i registi, «Elio è un attore vitale e vibrante, che sa essere in relazione con quanto lo circonda. Ha regalato a Francesco connotazioni umane e felici, noi volevamo evitare un personaggio immobile e pesante».   Per l'attore è una sfida che lo ha coinvolto totalmente, anima e corpo. «Il mio è stato un approccio profondamente laico e il Francesco che è venuto fuori dal mio percorso di studi è molto diverso da quello della tradizione, anche cinematografica: non c’è nulla in lui del dissidio interiore o della lotta con i propri demoni, è un uomo risolto che fa del suo esempio personale un modo di comunicare». Nulla, insomma, che faccia pensare al giullare di Dio. «No – prosegue Germano – perché lui parla di gregge e non di pastore, si mette al di sotto e dentro le cose, senza ostentazione. La mia è un’interpretazione umana, non mi interessava il simbolo ma il suo percorso di serenità e gioia». Il film è stato girato in Umbria. Non ad Assisi, però, ma nella zona dell’Abbazia di Sitria, nel comune di Scheggia e Pascelupo, e poi in Francia e in Belgio. L’anteprima è stata organizzata dal festival cinematografico “Popoli e Religioni” di Terni e il legame con il cuore verde d’Italia è confermato da una singolare iniziativa pubblicitaria: il film sarà accompagnato, prima di ogni proiezione in sala, da uno spot promozionale dedicato all’Umbria.