Maestro arrestato per pedopornografia. Nel computer la galleria degli orrori

Fotografie e video che ritraggono bambini e adolescenti

Polizia postale

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Perugia, 2 marzo 2018 – Un numero sterminato di fotografie e video che ritraggono bambini e adolescenti, dagli 11 ai 16 anni, in atteggiamenti sessuali. Una vera e propria galleria degli orrori quella che gli agenti della polizia postale hanno trovato negli hard disk del maestro che insegnava in una scuola elementare del corcianese, arrestato perché trovato in possesso di 24mila gigabyte di materiale pedopornografico a cui adesso, dopo l’istanza presentata al tribunale del Riesame, sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Il maestro, a Perugia da alcuni anni, trascorrerà il periodo della misura cautelare nell’abitazione dei suoi genitori in Campania. Secondo quanto emerso nell’udienza che si è tenuta martedì mattina dinanzi al collegio, presieduto dal giudice Giuseppe Narducci, i genitori del 45enne avrebbero fatto pervenire una dichiarazione scritta in cui attestano di non possedere alcun computer in casa. Elemento questo che precluderebbe al figlio l’accesso a internet e quindi anche a qualsiasi piattaforma per scambiare il materiale illecito. Da quanto emerso, sembrerebbe che in quelle immagini non sarebbero coinvolti i ragazzini a cui per anni ha insegnato svariate materie.

Tra l'altro l’uomo, difeso dagli avvocati Claudio Rotunno e Luca Graziani, in sede di interrogatorio di garanzia con il gip Piercarlo Frabotta ha sostenuto di aver scaricato tutto a scatola chiusa, senza avere avuto quindi contezza di quel che stava facendo. Ma, come è stato evidenziato dagli inquirenti, dall’analisi dei dodici hard disk (ognuno da due tera) in cui era stoccato il materiale, è emerso invece che quanto contenuto, era stato organizzato in sottocartelle, rinominate, verosimilmente dal possessore dei supporti informatici.

Inoltre, gli agenti della polizia postale di Torino erano arrivati a lui dopo averlo contattato in rete ed aver effettuato scambi di materiale illecito. Poi, una volta individuato prima il suo Ip e poi l’indirizzo di casa sua, erano venuto a fare una perquisizione e, grazie alla preview del materiale, avevano fatto scattare il fermo di polizia giudiziaria. Intanto, nella scuola in cui il 45enne insegnava, è stata nominata un’altra maestra che ha già preso il suo posto. L’uomo era già stato segnalato dalla polizia elvetica per analoghe problematiche.