Martellate a un coetaneo, finisce ai domiciliari. E gira video-choc in stile Gomorra

Giovane perugino agli arresti per aver pestato un altro ventenne che gli aveva mancato di rispetto

Un’immagine del video-choc che scimmiotta  la violenta serie tv «Gomorra»

Un’immagine del video-choc che scimmiotta la violenta serie tv «Gomorra»

Perugia, 18 gennaio 2018 - «Violento» nella vita e nella fiction. Ad appena vent’anni, agli arresti domiciliari per aver pestato, prendendolo a martellate fino a provocargli fratture al cranio, un coetaneo che gli aveva mancato di rispetto, gira un video rapper in stile Gomorra con tanto di pistole e finto omicidio. E si ricava la parte del protagonista, mimando l’abbigliamento inconfondibile di Genny Savastano, il figlio del boss nella serie tv. Quando sia stato girato il video amatoriale con un gruppo di amici non si sa, ma sicuramente è stato caricato su YouTube il 25 dicembre, il giorno di Natale.

Accade nel Perugino tra il popoloso quartiere di Ponte San Giovanni, già teatro di blitz dei carabinieri contro la ’ndrangheta e la camorra e Bastia Umbra dove il ventenne si trova agli arresti domiciliari in attesa del processo con il rito immediato fissato per il 21 febbraio prossimo.

La vicenda di violenza gratuita tra giovanissimi avviene nel giugno scorso ai giardinetti di Ponte San Giovanni dove, stando anche alla ricostruzione della vittima, l’imputato lo picchia brutalmente, utilizzando un martello solo perché si era rifiutato di consegnare a lui i cinque euro di un pezzetto di hashish che gli aveva dato un altro ragazzino.

L’«insolenza» gli costerà cara. Finirà in un lago di sangue, con fratture multiple al cranio, tra il silenzio assordante del gruppetto di amici dell’arrestato che, davanti ai carabinieri, diranno di non ricordare e non aver visto nulla.

A novembre per il ventenne – con precedenti per danneggiamento e lesioni – scattano gli arresti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice Valerio D’Andria: «La semplice lettura delle imputazioni conferma l’indole violenta dell’indagato e, in particolare, la sua personalità prevaricatrice», commenta il giudice. E ancora: «Le caratteristiche dell’aggressione perpretata valgono a fondare il giudizio di pericolosità dell’indagato... Il fatto che egli per ragioni del tutto incosistenti abbia posto in essere un’aggressione con un corpo contundente rivolto rivolto alla testa e con rischio di cagionare la morte della persona».

Il Riesame conferma la misura e, nelle settimane scorse il pm Giuseppe Petrazzini chiede il processo con l’immediato.

IL VENTENNE ricompare però in rete in un video dal sapore inquietante. Felpe nere con i cappucci tirati su, baveri alzati per nascondere in parte i volti come fossero criminali e soldi ovunque. In alcuni spezzoni sembrano fare affari di droga, in altri contrattare per borsoni firmati ricettati. Fino alla scena dell’omicidio di un ragazzo al quale sparano alla testa mentre si trova di spalle.

Il tutto accompagnato da una colonna sonora rap che recita, tra l’altro: «Scendo da casa con i ferri in tasca ... tu lo sai che tra poco esco... ora non posso ma sono in arresto. Mi prendo tutto prima di presto... La vita di strada è iniziata presto...».

IL VIDEO è un gioco. Le parole della vittima, contenute nella denuncia sono invece, purtroppo, reali: «L’ho visto correre verso di me con un martello in mano. Ha iniziato a colpirmi prima ad un ginocchio, tenendomi ferma la testa. Poi ha iniziato alla testa... non so quante volte perché dopo i primi colpi non capivo più nulla e vedevo tutto che si muoveva al rallentatore. Volevo chiedere aiuto ma non ce la facevo. Ho creduto che mi volesse uccidere. Poi mi ha dato un forte colpo poco sopra l’orecchio e ho visto tantissimo sangue colare dalla testa».