Bimbo di un anno gravissimo, la mamma indagata dalla Procura

Il piccolo è tuttora ricoverato al Meyer, in prognosi riservata. Oggi saranno avviati gli esami richiesti dal pubblico ministero

Il pubblico ministero Mara Pucci

Il pubblico ministero Mara Pucci

Perugia, 24 maggio 2022 - C’è un nome nel registro degli indagati. La Procura della Repubblica di Perugia ha iscritto la mamma del bambino di origini nigeriane, arrivato al Pronto soccorso dell’ospedale di Perugia in arresto cardio-circolatorio. Il piccolo, tuttora in gravissime condizioni, è ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale di Meyer di Firenze, dove era stato trasferito una settimana fa. La Procura della Repubblica ipotizza a carico della giovane donna i reati di maltrattamenti e lesioni aggravate. Oggi, il professor Mauro Bacci, incaricato dal pm Mara Pucci, avvierà degli esami sul piccolo, alla presenza del perito nominato dalla difesa della donna, il dottor Sergio Scalise. Accertamenti che gli inquirenti definiscono urgenti e irripetibili visto che riguardano particolari in rapido mutamento, che potrebbero modificare o vanificare gli accertamenti stessi.

Gli esami dovranno fare chiarezza sulle ragioni per le quali il bimbo, di un anno appena compiuto, è arrivato in arresto cardiocircolatorio e la relazione tra le sue condizioni e la frattura rinvenuta dai medici sulla testa e il trauma in corrispondenza della fronte. Se quelle ferite possano essere compatibili con una caduta, eventualmente accidentale, o se, al contrario possano essere state provocate volontariamente anche con l’uso di un oggetto contundente. Come noto, il piccolo era arrivato in ospedale domenica 15 maggio. Era stato portato in auto da un uomo che, avvolto in una coperta bagnata, lo aveva affidato ai medici. Dopo una strenua lotta contro la morte, il piccolo aveva ripreso a respirare. C’erano voluti sette interminabili minuti. Secondo quanto raccontato dalla madre, 25 anni, agli investigatori, il piccolo stava per soffocare a causa di un pezzo di biscotto che gli era andato di traverso. La madre era riuscita a togliere il boccone, ma il piccolo non si riprendeva. Per questo, aveva raccontato ancora, aveva provato a gettargli dell’acqua addosso. Tentativo che non aveva avuto risultato. Al suo arrivo in ospedale, a Perugia, il bambino era anche in un grave stato di ipotermia. Subito trasferito in terapia intensiva neonatale, il piccolo era stato prima stabilizzato quindi, appena le condizioni lo avevano reso possibile, in elicottero era stato portato al Meyer, dove si trova ricoverato in prognosi riservata, nel reparto di terapia intensiva. Lì il consulente della Procura effettuerà gli accertamenti necessari a chiarire quanto accaduto. Perché il racconto della madre per quanto potenzialmente coerente, non convince gli inquirenti.

In particolare, in riferimento alle gravi lesioni che gli sono state riscontrate, aggiunte a un precedente, e ravvicinato ricovero, avvenuto alla fine di marzo per la frattura di un braccio. Che, inizialmente, sarebbe stato trattato dalla madre con del ghiaccio fino al ricorso alle cure mediche dell’ospedale. Concomitanze che, evidentemente, portano ad avanzare più di un sospetto, tanto, appunto, da parire un’inchiesta per la quale, nei giorni scorsi, è stata indicata anche un’indagata. Anche questi riscont ri medici legali potranno contribuire a chiarire cosa sia successo quella domenica mattina e nelle settimane precedenti.