Prostituzione, gestivano 17 case d'appuntamento: arrestati

Alle malcapitate, dopo il loro arrivo Italia con la prospettiva di un lavoro, veniva tolto il passaporto

Prostituzione

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Assisi (Perugia), 11 ottobre 2014 – Una coppia di cinesi, marito e moglie di 30 e 25 anni, è stata arrestata dalla polizia con l'accusa di aver gestito 17 case di appuntamento tra Assisi, Bastia Umbra e Perugia. Alla donna, madre da qualche mese, sono stati concessi i domiciliari. Le malcapitate donne cinesi, fatte giungere in Italia dalla coppia di connazionali con la prospettiva di lavorare come massaggiatrici in centri benessere, venivano immediatamente private del passaporto e quindi segregate in appartamenti presi in affitto - sette al momento quelli posti sotto sequestro -  dove venivano costrette a prostituirsi. Una cinquantina i clienti identificati dagli agenti del commissariato di Assisi, molti dei quali professionisti. Dall'indagine, condotta dalla dottoressa Francesca Di Luca in collaborazione con il reparto di prevenzione criminale “Umbria e Marche”, è emerso un enorme giro d'affari e denaro che coinvolgeva altri 15 cinesi, anch'essi denunciati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, che aiutavano la coppia nel reclutamento delle giovani procurandosi la disponibilità di alloggi concessi soltanto formalmente in locazione, fungendo da semplici prestanome. A loro carico e' stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip Perugia su richiesta del sostituto procuratore Massimo Casucci.

Le ragazze, in base alle testimonianze di alcune di loro, giungevano in Italia attraverso un'agenzia di viaggi cinese alla quale versavano circa 20 mila euro. Una volta arrivate, il loro referente ritirava il passaporto facendo credere che non fosse piu' necessario alla loro permanenza. Venivano quindi dirottate prima su Prato e poi a Perugia dove - e' emerso dall'indagine - venivano prelevate direttamente dai due coniugi per essere poi portate negli appartamenti per prostituirsi. La polizia ha accertato che veniva tra l'altro fornito loro anche un prontuario con le frasi tradotte in italiano da dire ai clienti e un tariffario delle varie prestazioni. La loro attività veniva pubblicizzata con annunci su siti web specializzati in "incontri" o riviste di inserzionisti corredate da immagini di donne in abiti succinti ed indicazione di numeri di utenza cellulare da contattare. Dagli accertamenti e' emerso che gia' 3 anni fa la squadra mobile di Alessandria aveva denunciato marito e moglie per lo stesso reato commesso attraverso l'organizzazione del medesimo disegno criminoso.