King's Singers (foto Mario Borggreve)
Roma, 14 dicembre 2017 - Un concerto natalizio dei King's Singers è una tradizione consolidata nelle stagioni della classica. L'importante è riuscire a intercettare il tour dato che il gruppo vocale inglese, attivo dal 1968, è richiesto in tutto il mondo. Fortunatamente per le istituzioni musicali italiane, il nostro paese è stato incluso nei concerti 2017, immediatamente successivi all'uscita discografica dell'antologia Gold. Così il sestetto, che sarà agli Amici della Musica di Firenze sabato 16 (Teatro La Pergola, ore 16) ha fatto tappa a Roma, città che li aveva visti al Valle e all'auditorium della Conciliazione in passate stagioni dell'Accademia di Santa Cecilia.
La stessa Accademia ha proposto i King's Singers alla Sala Sinopoli del Parco della Musica davanti a un pubblico che li conosce molto bene data l'accoglienza calorosa appena saliti sul palco. Il programma natalizio presentava il consueto mix tra passato e presente. La prima parte ha infatti affrontato il mottetto Hodie Christus Natus Est visto da cinque autori a cavallo tra i secoli XVI e XVII. A questi sono stati aggiunti brani del rinascimento spagnolo e composizioni (tra cui Bogoróditse Djévo di Arvo Pärt) legate al repertorio del King's College di Cambridge. Proprio qui infatti iniziò l'avventura di questa formazione.
La seconda sezione si è invece aperta con brano commissionati per il cinquantenario dei King's, tra cui We Are dell'ex componente Bob Chilcott, e proseguita con i Carols natalizi più noti della tradizione anglosassone. Intonazione perfetta e intesa immediata delle sei voci rappresentano da sempre il marchio di qualità del sestetto la cui formula vincente integra il rigore esecutivo con il senso dell'umorismo. Una prassi che si è ripetuta anche a Roma con grande entusiasmo da parte del pubblico. Che come da tradizione ha poi incontrato i cantanti per autografi e gli auguri di Natale.