Colazioni, cene e un albero di Natale: "Funzionario, ci spieghi quelle spese"

La vicepresidente di Publiacqua nel mirino della Corte dei Conti

Il presidente  Angelo Canale e, alla sua sinistra, Acheropita Mondera Oranges (Pressphoto)

Il presidente Angelo Canale e, alla sua sinistra, Acheropita Mondera Oranges (Pressphoto)

Firenze, 29 ottobre 2014 - Caterina Ammendola, 61 anni, vicepresidente e consigliere di amministrazione di Publiacqua, è al centro di un’indagine dei carabinieri del Nas su una serie di note e rimborsi spese per 120mila euro. La procura regionale della Corte dei Conti li considera illegittimi e ha già inviato all’Ammendola una lettera di messa in mora. Comunicazione girata a Publiacqua, parte danneggiata. Fatti riconducibili al periodo 2009-2013 dall’inizio della presidenza Ammendola in Publiutenti, fino alla liquidazione della Srl, al 100% di proprietà di Publiacqua. Funzionaria regionale di supporto a organi e organismi consiliari, e da qui – dopo regolare richiesta di extraimpiego – ‘distaccata’ presso la Spa del servizio idrico integrato che serve 46 comuni, la Ammendola avrebbe disposto negli anni acquisti e pagamenti ritenuti (secondo il Nas) dannosi per l’Erario; da un albero di Natale, agli accessori per il bagno, al terriccio per le piante. Ma sono solo alcune delle tante voci elencate in dettaglio dal Nas che ha acquisito una teoria di ricevute, scontrini, giustificativi di spesa. La lista ricomprende colazioni e cene. I taxi.

"Ha comprato e speso di tutto e di più», il commento laconico di un investigatore. Ora: quanto queste spese siano legittime nell’ambito dell’incarico in Publiutenti, anche di rappresentanza e quante no, quanto cioè si tratti di inaccettabile sperpero di denaro pubblico, non rimborsabile l’Ammendola potrà spiegarlo alla magistratura contabile che presto dovrebbe recapitarle un invito a dedurre, la comunicazione dell’inchiesta per danno per la finanza pubblica, affidata al viceprocuratore regionale Acheropita Mondera Oranges. Ma se il presidente di Publiacqua Filippo Vannoni sceglie la linea ‘neutra’ ("Siamo a conoscenza di questi accertamenti, e della lettera di messa in mora, ma si tratta di fatti antecedenti alla mia presidenza, quindi mi limito ad aspettare chiarimenti e sviluppi"), la funzionaria regionale ‘prestata’ alla società di servizio idrico, ostenta calma e serenità.

Si dice convinta di poter dimostrare che tutto è a posto, di poter ribattere alla informativa che contiene un’esposizione analitica di fatti e spese a lei contestati. "In qualità di presidente ho firmato atti di spesa che comprovano acquisti effettuati dagli uffici. Anche di pile, francobolli, raccomandate. L’albero di Natale? Vero, è stato installato nell’ufficio, luogo pubblico, lo si distingue chiaramente nel profilo facebook. E c’è pure l’etichetta Publiacqua... Mi contestano le spese per i bagni? Certo, sono aperti al pubblico e mi è sembrato opportuno ricomprare i contenitori della carta igienica... Io sono serena, a posto. Ho fornito i documenti di cui sono in possesso: le famose pezze d’appoggio. Decideranno i miei legali come procedere".

Per la sua lunga esperienza di presidente di Publiutenti, consigliere del CdA e di vicepresidente di Publiacqua, Ammendola ha percepito compensi tra i 22mila e i 33mila euro annui lordi. E’ stata pure presidente pro tempore di Publiacqua (con compenso superiore) da quando, a maggio 2013, Erasmo D’Angelis lasciò la presidenza per diventare sottosegretario al Ministero Infrastrutture e Trasporti del governo Letta. Questi emolumenti non sono oggetto dell’indagine "e comunque – spiega Ammendola – percepisco solo il 45% della somma, il resto va alla Regione".

giovanni spano