Calcioscommesse, Dolfi fuoriso: "Non so niente di questa storia"

Tuttocuoio deferito, parla il presidente neroverde: "Sono stufo"

Il presidente del Tuttocuoio Andrea Dolfi

Il presidente del Tuttocuoio Andrea Dolfi

Ponte a Egola, 6 agosto 2016 - Andrea Dolfi ha un diavolo per capello. E c’è da capirlo. La nuova vicenda del calcioscommesse, che per la seconda volta ha chiamato in causa il Tuttocuoio (comunque già prosciolto nel primo filone di indagini concluse a febbraio) ha portato al limite dell’esasperazione il presidente del club di Ponte a Egola, che respinge a gran voce ogni possibile accusa rivolta contro la sua società e quindi contro di lui: «Ora basta. Io in queste storie non c’entro nulla. Non so neppure di cosa si parla. E se qualcuno continua ancora a tirarmi in ballo, sono io che sporgo denuncia».

Per chi ancora non lo sapesse, l’altro ieri il Tuttocuoio è stato deferito per responsabilità oggettiva alla sezione disciplinare del tribunale federale nazionale nella nuova tranche di indagini (Dirty soccer) portata avanti sempre dalla procura di Catanzaro e relativa al campionato di Lega pro 2014-15. Per il procuratore federale la società neroverde deve rispondere per una omessa denuncia di Andrea Bagnoli, considerato all’epoca dei fatti «procuratore sportivo e dirigente di fatto della società Tuttocuoio», in relazione alla gara Tuttocuoio-Gubbio (terminata 1-0) del 29 marzo 2015.

Il resto dell’intervista oggi (sabato), in edicola con La Nazione