Nuotatori Pistoiesi, la società dei campioni rischia la chiusura o l'addio a Pistoia?

Nuovo allarme lanciato dal sodalizio di patron Giancarlo Lotti alla amministrazione comunale di centrodestra. Senza un impianto ad hoc difficile andare avanti

Niccolò Bonacchi, reduce dagli Europei Assoluti

Niccolò Bonacchi, reduce dagli Europei Assoluti

Pistoia, 12 gennaio 2018 - Abituati alle lamentele costanti, qualcuno ha pure fatto finta di niente. Dopo aver ascoltato e letto tanti “al lupo, al lupo!”, uno ci fa il callo e non s’impressiona. La Nuotatori Pistoiesi via da Pistoia? Prossimamente Nuotatori Montecatinesi o addirittura Nuotatori Pratesi? La sparata di casa-“Pistoiesi” parrebbe invece aver fatto effetto, ma ancora non è dato sapere se ha fatto veramente centro, nella testa e nel cuore di chi di dovere.

Dagli inizi degli anni Novanta, quando è stata fondata la società, la dirigenza è in guerra con le amministrazioni comunali di sinistra prima e centrosinistra poi, per la questione-impianto (incominciata negli anni Settanta da altri club, via via scomparsi e riuniti sotto le insegne-Nuotatori). Ma mai i vertici del sodalizio avevano avuto l’ardire di minacciare un addio alla città e pure la nuova amministrazione, di centrodestra, si è insediata da pochi mesi. Urge capirne di più: che cosa ha combinato di così grave la Giunta-Tomasi?

“In verità non abbiamo minacciato di lasciare Pistoia – ci fanno sapere i dirigenti all’unisono, patron Giancarlo Lotti in testa –, abbiamo soltanto evidenziato che se le cose continuassero ad andare così, saremmo costretti a salutare, ponendo fine alla nostra attività sportiva. Non è stata una minaccia contro alcuno, né contro l’attuale Giunta né contro le precedenti: la minaccia incombe su noi stessi, visto che le cose stanno precipitando. Cambiano le Giunte, ma non cambia niente: tante promesse non mantenute. Ci attendiamo che la nuova amministrazione dica pubblicamente che cosa intende fare del nuoto, alla luce del forte impegno verso lo sport messo in campagna elettorale. Non c’è una volontà aggressiva, solo un’amara constatazione della realtà. Il nostro discorso non è politico, ma di sopravvivenza”.

La chiusura della piscina Silvano Fedi, di proprietà della Provincia però, ha rappresentato il colpo di grazia. “Là tenevamo i nostri corsi di nuoto, linfa vitale della società. Oggi non abbiamo più un euro. I nostri atleti si pagano tutto, anche i campioni: pulmino, pranzo, albergo. Gareggiano sempre in trasferta. Si può andare avanti così?”.

Vieni ad apprendere che, come altri sodalizi, anche di altri sport più ricchi, c’è un debito crescente col Comune. “O troviamo una soluzione, nell’interesse di tutte le parti, o chiudiamo”. Il nuoto è una priorità, non solo sportiva: di salute pubblica. Vedremo se Comune e società sportiva, al di là di annunci roboanti o classici slogan propagandistici, s’incontreranno serenamente e seriamente per programmare il sereno avvenire di uno degli sport più formativi in assoluto, il nuoto.

Che una piscina vera serva come il pane a Pistoia è un dato di fatto, così come è necessario riconoscere che il sodalizio non può addossare, dopo decenni di vane promesse, le colpe ai nuovi amministratori. La verità, come sempre, sta nel mezzo, sparate o non sparate. Non sempre ha ragione chi urla più forte. Anzi, quasi mai.