L'essere contaminato di Adriano Veldorale

Scultura: da sabato la mostra a San Piero (Agliana)

Adriano Veldorale

Adriano Veldorale

Pistoia, 13 gennaio 2016 - Adriano Veldorale inaugura la personale «Essere Contaminato» che si apre sabato pomeriggio alle 17:30 al cinquecentesco Oratorio della Compagnia del Santissimo Sacramento a San Piero (Agliana). La scultura contemporanea di Veldorale (che ha vinto il Fiorino d’Argento al Premio Firenze 2014) entra in dialogo con gli storici spazi di un antico oratorio dove ancora oggi si conserva una tavola del ‘500 raffigurante l’Ultima Cena. Una suggestiva commistione tra passato e presente. L’esposizione è una tappa significativa nel percorso artistico dello scultore che presenterà una serie di lavori, frutto di anni di ricerca, unitamente a nuove sperimentazioni. Nella sala principale campeggia La Sposa, raffinata metafora della vita a sua volta attorniata da altre sculture, tra le quali Non sono quello che sono, DarkSide, Dalla mia Parte, L’albero della Conoscenza. Uno spazio a parte è riservato all’opera Essere Contaminato che dà il titolo alla mostra e che rappresenta al tempo stesso un atto introspettivo dell’artista ma anche un invito rivolto ai visitatori a (ri)conoscersi in profondità, attraverso un scultura-installazione che gioca con l’utilizzo di superfici specchianti. La particolarità di questo lavoro sta anche nel fatto che uno dei quattro specchi che lo compongono (l’opera 1958) è un omaggio a un grande maestro del ’900, Venturino Venturi. L’esposizione è presentata da Ilaria Magni, curatrice, storica e critica d’arte, conduttrice della trasmissione TV Art Connections, in onda su TVR Teleitalia.

«L’artista sottolinea la dicotomia feroce tra apparenza ed essenza – spiega proprio Ilaria Magni – nel costante dualismo tra luce e tenebra. Dolendosi della grigia prigione dell’idea di sé socialmente costruita dalle comuni convenzioni, in Essere contaminato, opera che dà il titolo all’intera esposizione, tenta di scorgere nello specchio quale sia oggi il suo vero volto: una «nuova» scultura, scaturita dal cuore e dal cervello, plasmata dalle esperienze, dalle emozioni e dalle relazioni». Oltre a Ilaria Magni, prenderà parte all’inaugurazione Lucia Fiaschi, critico d’arte e nipote di Venturino Venturi. Adriano Veldorale nasce a Pistoia nel 1976. Da anni porta avanti una continua ricerca stilistica che sperimenta l’accostamento cromatico e semantico di materiali diversi, come marmo, acciaio, legno, terracotta, resina. La mostra, a ingresso gratuito, si chiuderà il 31 gennaio (gio-ven 17.30-20/ sab-dom 10.30-13–17.30-20. Informazioni al 347/6960982 e sul sito www.adrianoveldorale.com.