"Al 60esimo tutto lo stadio dia le spalle al campo per protesta contro le diffide"

E' l'iniziativa proposta dagli ultras della Curva Nord in occasione della sfida con il Benevento, in programma stasera all'Arena Garibaldi: "un gesto simbolico per ricordare i 60 diffidati per i cosiddetti fatti di Brescia"

Una coreografia della Curva Nord

Una coreografia della Curva Nord

Pisa, giovedi 18 maggio 2017 - “Con Pisa-Benevento si compie l’ultimo atto di una stagione lunga e faticosa, destinata a rimanere nella storia del calcio pisano e della tifoseria neroazzurra. Un epilogo amarissimo dal punto di vista puramente sportivo, ma il risultato del campo non può mettere in un angolo quanto realizzato dal popolo pisano in questi mesi. Pisa e i Pisani non sono certo retrocessi”. Parte da qui il lungo comunicato stampa inviato in giornata dai gruppi della Curva Nord. Per dire che “la mobilitazione contro la disastrosa gestione Petroni e l’indiscriminata repressione di Empoli siano state partecipate e generali come raramente si è potuto vedere: di solito le “lotte”, di qualsiasi segno, lasciano indifferente una parte del pubblico interessata solo alla partita, o vengono addirittura osteggiate da settori dello stadio e dell’opinione pubblica poco disposti a capire le ragioni e le motivazioni della tifoseria organizzata”

A Pisa, invece, è andata diversamente. “Una città intera si è ribellata compatta contro la decapitazione chirurgica della Curva Nord – scrivono gli ultras -: raccolta di firme per interrogazione parlamentare, manifestazioni, scioperi del tifo di varia misura, persone di ogni convinzione e età e settore hanno dato una mano e hanno capito le ragioni della protesta. A memoria – continuano - non ricordiamo uno stadio dove non solo l’intera Curva, ma anche la gradinata si svuotano a gara in corso come segnale di dissenso e unità. Si è percepito che non c’erano ragioni settoriali o personali, ma di interesse collettivo: la Curva Nord è l’anima del tifo pisano e deve essere difesa a oltranza, tanto più quando è oggetto di attacchi non solo dal punto di vista giudiziario ma anche mediatico, con ricostruzioni dell’accaduto manifestamente ingiuriose e false. Ringraziamo tutta la città, tutti i tifosi pisani, per l’appoggio e il sostegno, siamo sicuri che non verranno meno neanche oggi, ultima partita del campionato, un momento in cui sarebbe pericolosissimo abbassare la guardia e far calare l’attenzione. Per adesso siamo arrivati a 60 diffide che si vanno ad aggiungere alle otto dei ragazzi arrestati. Diffide che arrivano fino ad otto anni. In più, siamo ancora in attesa di risposte, sia dal Tar regionale, con i ricorsi contro queste assurde diffide già emesse, sia dal Parlamento, per l’interrogazione sulla gestione dell’ordine pubblico allo stadio Castellani di Empoli. E’ palese che non si si trattato di un agguato premeditato come dipinto dalla Questura locale: come è possibile, infatti, organizzare un agguato nell’uscita destinata ai tifosi Pisani dove nessuno avrebbe mai potuto immaginare che sarebbero stati fatti transitare i 3 pulman dei bresciani?”

Quindi la proposta: “Chiediamo un ultimo sforzo, un estremo segnale di unità e attaccamento. Al 60esimo minuto della partita, inviteremo tutto lo stadio a voltare le spalle al campo, siamo certi che non servirà chiederlo ma che tutti spontaneamente seguiranno: l’ennesimo gesto simbolico, dimostrativo, che non c’è rassegnazione, ma guardia alta e unità di intenti, nella convinzione che quando ci muoviamo tutti insieme possiamo ottenere risultati impensabili. Passione, determinazione e unità sono state la forza della nostra città”.