Pisa-Salernitana, in Curva Nord 53 minuti di protesta

Il cuore della tifoseria nerazzurra rimarrà in silenzio e semivuota fino all'8 della ripresa contro i provvedimenti della questura di Firenze per i cosidetti ''fatti di Empoli" del 17 settembre scorso in occasione di Pisa-Brescia

Una protesta della Curva Nord

Una protesta della Curva Nord

Pisa, venerdi 3 marzo - Contro la Salernitana Curva Nord semivuota e silenziosa per cinquantatre minuti. Tanti quante le diffide arrivate ai tifosi nerazzurri per i cosiddetti “fatti di Empoli” del 17 settembre scorso in occasione di Pisa-Brescia quando le due tifoserie furono fatte transitare lungo la stessa strada d'accesso allo stadio “Castellani” e vennero a contatto. Non si arresta la protesta dei gruppi della Curva Nord: due settimane fa contro il Latina i minuti di silenzio furono trentotto perché altrettanti erano stati, fino a quel momento, i provvedimenti presi dalla questura di Firenze. Nel frattempo i provvedimenti sono saliti a cinquantatre e, conseguentemente, aumenterà anche la protesta degli ultras. La Curva domani sarà “sold out” (i biglietti sono già esauriti da un paio di giorni), ma si riempirà e accenderà e infiammerà solo dall'ottavo della ripresa.

La decisione è stata resa nota ieri in un lungo e articolato comunicato. «Non c’è giorno che non ci venga chiesto se sabato ci sarà il tifo dal primo minuto o se faremo sciopero – hanno scritto - Abbiamo quasi la sensazione che questa sia la sola cosa che interessi, facendo quasi passare in secondo piano tutto quello che abbiamo fatto noi fino ad oggi e soprattutto l’ingiustizia e l’infamia che ci sta colpendo. Intanto aggiorniamo il dato delle diffide pluriennali che ci stanno colpendo: ora siamo a 53 che, se si aggiungono alle otto già emanate a suo tempo, facendo salire il totale a sessantuno, con ancora una decina di ragazzi in attesa di ricevere il probabile daspo». Conclusione: «Che alla fine per i “​non” fatti di Empoli si arrivi a circa settanta divieti di accesso alle manifestazioni sportive è qualcosa di clamoroso». Il punto per i gruppi della Nord è la coerenza: quella che «ha mandato via Petroni è la stessa che ci farà entrare al 53esimo sabato in occasione dell’importantissima partita contro la ​S​alernitana. Le due cose non si possono dividere. Pisa non si piega mai. Se adesso la Curva entra e fa il tifo perché altrimenti non vuole il bene del Pisa, questa estate doveva abbonarsi, e fare il tifo col Celta Vigo e non bloccare i giocatori a San Rossore perché rischiava di far saltare il campionato. Lì la Curva ha lottato per la città e il resto dei tifosi, ora la città e il resto dei tifosi​,​ ma anche Gattuso, la squadra e la nuova società devono perlomeno accettare e capire la lotta della “Curva”».

Nel pomeriggio anche l'intervento del club nerazzurro: «Abbiamo letto con attenzione il comunicato dei gruppi della Curva Nord – si legge nella nota -. Rispettiamo e comprendiamo questa decisione dolorosa per loro ma anche per noi che in questo momento ci stiamo giocando una ‘sopravvivenza sportiva’. Sabato avremmo dovuto giocare all’Arena Garibaldi la prima di sei battaglie fondamentali da vincere tutti insieme. Purtroppo ancora una volta non sarà così. Avremo un campo di battaglia più neutrale, ma non ne faremo un alibi. Come già detto proveremo a guadagnarci i punti che ci separano da un traguardo importantissimo lottando fino all’ultimo secondo dell’ultima partita».