''Gucher, De Vitis e Di Quinzio sono la mediana più forte del torneo'' Parola di Favarin

L'allenatore pisano, tignosissimo nerazzurro, legge il campionato di Mannini e compagni: ''Il capitano? Benissimo nel tridente d'attacco e Negro, per me, può giocare anche da punta centrale''.

L'allenatore pisano Giancarlo Favarin

L'allenatore pisano Giancarlo Favarin

Pisa, 29 settembre 2017 - «Una mediana come quello di Gautieri nel girone A non ce l'ha nessuno». Parola di Giancarlo Favarin, allenatore pisano e cuore nerazzurro, protagonista sulle panchine di mezza Italia (da Lucca a Venezia fino ad Andria), con il sogno di sedere un giorno sulla panchina della squadra della sua città, accarezzato due stagioni fa quando per un mese ha guidato i nerazzurri nel ritiro di Bientina prima dell'arrivo dell'accoppiata Lucchesi-Gattuso.

Dunque è stato De Vitis l'elemento che ha cambiato il volto della mediana nerazzurra? «Tatticamente sì perché è un giocatore intelligente, oltreché molto forte, e che consente agli due di esprimersi al meglio: con l'ex Latina al fianco, Gucher è diventato il padrone del centrocampo e Di Quinzio può dedicarsi un po' di più alla fase offensiva che è la cosa che gli riesce meglio. E consideriamo che De Vitis fisicamente non sta ancora bene»

Nel tridente d'attacco, invece, deve esserci sempre una maglia per Mannini? «In linea di principio rispondo di sì perché è un giocatore che dà profondità e può fare davvero male nell'uno contro uno. Poi, però, dobbiamo considerare anche le situazioni della partita e la composizione della rosa ...».

Ad esempio? «Questa squadra è stata costruita considerando Mannini un terzino destro, il che significa che almeno fino a gennaio se a Birindelli vengono i crampi, o comunque ha un problema fisico, come terzino destro non ci sono alternative. In quel caso ricorrere al capitano diventa quasi una necessità, anche perché dietro per quanto riguarda le corsie laterali mi sembra che la coperta sia un po' corta, mentre in avanti c'è tanta abbondanza e qualità ...»

Al punto che Negro da due partite non gioca. «Vero. Però penso che il valore di Negro, in questa categoria, non possa essere messe in discussione. E sono certo che Gautieri e la società faranno di tutto per rimetterlo al centro del progetto: per il Pisa è un patrimonio troppo importante».

Magari già domenica sera con il Prato, considerando anche la squalifica di Masucci? «Potrebbe essere la sua partita, specie considerando che i lanieri si chiuderanno a riccio e, quindi, un giocatore con le sue qualità tecniche, può essere decisivo. Personalmente lo vedo bene anche come attaccante centrale».

Chi sono le squadre più accreditate per la vittoria del girone, secondo lei? «Pisa e Livorno. I nerazzurri hanno qualcosa in più come organico, ma anche gli amaranto sono molto forti e hanno il vantaggio di aver cambiato meno e, quindi, di conoscersi meglio. L'Alessandria? Sulla carta è molto forte, ma sta davvero perdendo troppo terreno»