Pisa decimato blocca lo Spezia. Festa all'Arena per il cambio di proprietà / FOTO

"Liberata la città'' cantano all'inizio e alla fine i tifosi nerazzurri .In campo Mannini e compagni sfiorano il ''colpaccio'' nonostante gli undici indisponibili

Pisa-Spezia (foto LaPresse)

Pisa-Spezia (foto LaPresse)

Pisa, 24 dicembre 2016 - «Liberata la città». Cantano gli ottomila dell'Arena alla fine del derby con lo Spezia mentre Mannini e compagni ballano sotto la Curva. E' lo stesso coro che ha aperto la sfida con i cugini a sancire simbolicamente l'uscita da un tunnel lungo sei mesi.

La paura è finita e anche se molti problemi rimangono sul tappeto, adesso ci sono risorse e capacità per risolverli. Natale migliore i tifosi nerazzurri proprio non potevano chiederlo: l'ultimo regalo glielo fanno proprio i ragazzi di Gattuso, una squadra decimata, con undici indisponibili e altri due che hanno stretto i denti e sono scesi in campo pur essendo lontani dalla migliore condizione. Che ha tenuto testa ad una delle squadre più ambiziose del torneo come lo Spezia, squadra che non ha mai nascosto ambizioni di vertice.

Tanto che alla fine è proprio Gattuso a masticare un pizzico d'amaro per quell'occasione sprecata da Eusepi ad un minuto dalla fine, la più nitida di tutte quelle costruite nell'arco dei novanta minuti. L'ennesima impresa di una squadra che ha navigato in acque tempestose per oltre sei mesi mantenendo sempre il timone dritto sull'obbiettivo. L'allenatore nerazzurro fa di necessità virtù e si affida inizialmente ad un 4-4-2 con il 17enne Birindelli, all'esordio dall'inizio in serie B, sulla fascia destra, il terzino sinistro Fautario in posizione di difensore centrale, il terzino destro Golubovic in posizione di mezzala destra e Lazzari, al rientro ma ancora lontano dalla condizione migliore, in quella d'interno mancino. Sulla carta è «l'Armata Brancaleone», una squadra con gli uomini contati molti dei quali costretti a giocare fuori ruolo. Nella sostanza, invece, è un muro che lo Spezia non riesce mai a mettere in difficoltà per tutti i primi 45 minuti.

La prima occasione, e sostanzialmente, unica occasione da gol al 4' della ripresa con Piu che si è presentato davanti a Ujkani ma ha sparato altissimo. I nerazzurri, invece, dopo una prima frazione d'attesa, nella ripresa hanno alzato il ritmo e osato: Gattuso prima passa al 4-3-3 avanzando Mannini nel tridente d'attacco e poi al 4-3-1-2 con l'ingresso di Cani al posto di Longhi. E qualche occasione comincia ad arrivare, protagonista sempre Eusepi che prima (35') anticipa tutti ma non riesce a beffare Chichizola e poi (44') si presenta solo davanti al portiere ligure ma perde il tempo per la conclusione. Va bene così, comunque: stavolta lo 0-0 basta e avanza e all'Arena è festa lo stesso. Fra i più felici il giovane Favale che ieri ha esordito in sere B. PISA-SPEZIA 0-0 PISA (4-4-2): Ujkani; Birindelli (dal 10'st Mudingayi), Del Fabro, Fautario, Longhi (dal 24'st Cani); Golubovic, Verna, Lazzari (dal 27'st Favale), Mannini; Peralta, Eusepi. A disp. Giacobbe, Cardelli, Micchi, Salvi, D'Angina Mudingayi. All. Gattuso. SPEZIA (4-3-3): Chichizola; De Col, Valentini N., Terzi, Migliore; Vignali, Signorelli (dal 21'st Maggiore), Pulzetti (dal 21'st Deiola); Piu (38'st Baez), Granoche, Piccolo. A disp. Valentini A., Ceccaroni, Datkovic, Mastinu, Galli, Cisotti All. Di Carlo. Arbitro Manganiello di Pinerolo Note: ammoniti Terzi, Signorelli e Longhi. Angoli 2-2. Recupero: pt 1'; st 4'. Spettatori 7.701.