La prima di Corrado: in tribuna con la famiglia-ultrà

La figlia Matilde con la sciarpa al collo, il figlio Giovanni trepida per il match

Corrado in tribuna con la figlia

Corrado in tribuna con la figlia

Pisa, 24 dicembre 2016 - "Abbiamo fatto quello che la piazza ci ha spinto a fare e lo abbiamo fatto con soddisfazione”. Alla sua prima partita da presidente del Pisa, Giuseppe Corrado, riconosce alla città il merito di averlo sostenuto nella difficilissima trattativa per rilevare il club dalla famiglia Petroni. “Probabilmente – ammette – lo abbiamo pagato più di quanto pensavamo, ma l’amore della gente ci ha spinto ad andare avanti e a liberare il Pisa”.

Già, Pisa liberata. Non è più solo uno slogan dei tifosi, ma oggi è diventato anche il messaggio che, in diretta Tv, è campeggiato sui display pubblicitari a bordocampo con la scritta “Pisa libera. Benvenuto presidente Corrado. Vamos Magico Pisa”. Oggi i nuovi proprietari erano tutti presenti in tribuna, mancava solo la moglie del presidente, per un precedente impegno.

C’erano i figli Giovanni (che avrà un ruolo operativo nel club) e Matilde, letteralmente raggiante con la sua nuova sciarpa nerazzurra al collo. C’era il legale di fiducia, Giovanni Polvani, protagonista silenzioso di tante nottate spese a rincorrere le follie romane a colpi di bozze di contratto scritte, riscritti, di nuovo stravolte e riscritte ancora. C’erano gli amici di ieri e di oggi. Come l’imprenditore Andrea Madonna, che sarà a fianco a loro in questa avventura indipendentemente dal fatto di sedere o meno nel nuovo consiglio di amministrazione del club. Diversi i modi di seguire il match dei protagonisti: Beppe Corrado, seduto accanto a Madonna (tifoso del Pisa da sempre) ha seguito quasi sempre in silenzio, concentrato. Concedendo sorrisi e cortesie solo prima dell’inizio e durante l’intervallo. Sua figlia Matilde ha dispensato sorrisi e selfie, sventolato la sciarpa. Assai più teso, il figlio Giovanni. Quasi un leone in gabbia. Pronto a scattare negli spogliatoi a caricare i giocatori anche tra un tempo e l’altro. E a disperarsi quando Eusepi nel finale per poco non segna il gol che avrebbe regalato tre punti di platino.

Ma ha anche battuto ritmicamente le mani insieme ai tifosi per incoraggiare la squadra. Altrettanto carico è parso l’avvocato Polvani, seduto accanto a Federico Menichini dello studio Grassani. Dev’essere il padre pisano ad avergli trasmesso la passione e così la sciarpa di Matilde è spesso finita anche sulle se spalle. Poi al triplice fischio ha indossato di nuovo l’abito di sempre, rendendosi invisibile tra gli altri ma restando una delle figure centrali di questo progetto. E’ l’alchimia di una compagine societaria che usa il calore dei rapporti umani tra i soci come carburante per dare energia agli affari.

E’ per questo che Beppe Corrado, in sede di interviste nel dopo gara, divaga spesso sull’empatia piuttosto che sui tecnicismi finanziari: “Abbiamo salvato il Pisa? Non esageriamo abbiamo colto un’opportunità. Poi certo il protrarsi della trattativa ha rischiato di portare il club al fallimento, ma non è giusto equiparare questa vicenda al parma che aveva una mole di debiti molto più grande. Il resto lo ha fatto la gente di Pisa e la tenacia di Giovanni. Adesso sappiamo che dovremo lavorare duro, ma insieme a questo pubblico possiamo farlo riportando le cose alla normalità dove chi lavora prende sempre lo stipendio, e non mi riferisco solo ai calciatori, ma anche ai dipendenti. Grazie a tutti”.