REDAZIONE PISA

Ceccardi e il cacciatore, i leghisti pisani si azzuffano su Facebook

L'intervista rilasciata a La Nazione dal nuovo consigliere regionale scatena le polemiche

Roberto Salvini (secondo da sinistra) neoeletto consigliere

Pisa, 4 giugno 2015 - Maledetta (per qualcuna) o beata (per qualcun’altro) l’omonimia. Il Salvini pisano, che di battesimo fa Roberto, ha scatenato con la sua sorprendente elezione in Regione un casino – passateci il termine - che la metà bastava. Per la cronaca lui, sessantottenne pontederese che, come racconta, «viene dal commerciale» ed «ha un sacco di amici fra cacciatori e falegnami», ha sfondato contro tutti i pronostici il muro delle cinquemila preferenze e si è preso la poltrona di consigliere regionale per la Lega. Quella poltrona sulla quale, numeri e sensazioni alla mano, si stava già accomodando la giovane consigliera comunale di Cascina Susanna Ceccardi, volto nuovo del Carroccio pisano, protagonista di battaglie e comizi a non finire, data per vincente alla vigilia del voto da quasi tutti gli «addetti ai lavori». Invece la pasionaria della Lega si è fermata poco sopra le 4mila presenze (comunque tantissime) ed è rimasta a bocca asciutta.

Amarezza e auguri di rito all’avversario hanno condito comunque le ore successive all’esito delle urne, in cui la giovante esponente del centrodestra ha ammesso con filosofia di aver perso. Poi è successo qualcosa. In tanti ha iniziato infatti a serpeggiare il dubbio che il cognome Salvini avesse dato una bella mano alla volata del candidato finché lui stesso, in un’intervista rilasciata al nostro giornale, ha ammesso di aver un po’ giocato, specialmente nei manifesti e nelle inserzioni pubblicitarie, sulla fortunata omonimia con il leader nazionale del partito. Apriti cielo. Anzi: aprite Facebook e guardate un po’ che pandemonio è saltato fuori. Tantissimi leghisti hanno ammesso di aver votato il Roberto Salvini di Pontedera convinti di aver messo la croce sul nome del politico nazionale. Sotto il link del nostro articolo, allegato in un post dalla Ceccardi, decine di leghisti si sono messi a litigare. L’apice quando a un messaggio di uno dei sostenitori – un pr – di Salvini (da Pontedera) ha risposto la leghista.

Scrive lui, difendendo Roberto: «Io organizzo le serate in tutta la Provincia di Pisa, Lucca e Firenze! Sai quanti contatti ho? Più di 20.000! L’ho aiutato insieme ad altri miei collaboratori pr di vari locali! Se pensate che basti il nome e non capite il marketing come funziona o la rete multilivello non parlate! Perché lo prendete in giro? Io gli ho curato la parte relazionale e lui andava in giro per le aziende e per i paesi, a Volterra ha contattato un sacco di commercianti e io ero presente, ho fatto anche le foto, come da altre parti! Poi se volete fare polemica sul nulla fatela!». La replica della Ceccardi? Al veleno, stavolta senza fair play: «Non prendete per i fondelli la gente che mi sembra già abbastanza inc.... Prendete il posto in Regione, ma almeno portate rispetto. Più della metà dei miei voti ha dato la preferenza a Salvini. I miei elettori non gliel’hanno data perché avete girato i paesini. E poi avrete girato anche i paesini, ma a nessuno avete detto che era candidato Roberto, avete finto con l’inganno che fosse candidato Matteo. Questa è la verità e i manifesti lo dimostrano. Quindi, prendete il posto, prendete i soldi, ma abbiate il buon gusto di tacere».

Emanuele Baldi