Bancarotta. Petroni si difende:"Decisione sbagliata. Nessuna ripercussione per la squadra"

La procura di Roma ha disposto gli arresti domiciliari per il presidente nerazzurro che però è ricoverato in terapia intensiva per un attacco cardiaco

Fabio Petroni

Fabio Petroni

Pisa 21 luglio 2016 - Arresti domiciliari con accusa di bancarotta per il presidente del Pisa Fabio Petroni. Alla fine il tribunale del riesame di Roma ha accolto la richiesta della procura che aveva chiesto la reclusione domiciliare per il patron nerazzurro in quanto “numero uno” della “Terravision Rome Airport scarl”, l'azienda che ha gestito il trasporto dei passeggeri dagli scali di Fiumicino e Ciampino attraverso bus navetta.

Pesante l'accusa: “Sin dal 2006 – recita il capo d'imputazione - Petroni e Caserta (amministratrice della Terravision Rome Airport Scarl ndr) omettevano sistematicamente il versamento di somme dovute a titolo di oneri previdenziali e assistenziali, di imposte e ritenute d'acconto" per un totale di 9,1 milioni di euro".

Il provvedimento non è ancora esecutivo perchè il presidente Petroni è ricoverato in terapia intensiva da sabato scorso in seguito ad un attacco cardiaco.

In serata il Pisa è intervenuto sull'argomento con due comunicati ufficiali, uno della presidenza e uno della società. "Fabio Petroni - si legge nella prima nota ufficiale -, persona incensurata, ha sempre operato osservando le regole del proprio ruolo. Il suo attuale coinvolgimento in questo procedimento, in cui le misure cautelari sono state richieste nel 2013, è frutto di errori di calcolo e di valutazione che saranno chiariti in tutte le sedi competenti. Nel ringraziare tutti coloro i quali hanno manifestato la loro solidarietà, si precisa come non vi sia alcuna relazione tra la vicenda processuale di Petroni e la vita sociale del Pisa Calcio, sicché non è possibile ipotizzare nei confronti della società calcistica alcuna ripercussione. L’azione del Pisa - conclude - proseguirà quindi in modo ancora più incisivo rispetto a quanto realizzato dal 18 gennaio ad oggi".

Più stringato il commento del cda. "Nell’esprimere a Fabio Petroni i migliori auspici - dicono - per una pronta guarigione e la massima solidarietà dal punto vista umano per l’annosa vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto  confermiamo  l’assoluta serenità del club nel garantire la continuità aziendale e la realizzazione del progetto sportivo così come programmato".