Perfetta media inglese e velocità di crociera di 2 punti a partita. Il ritmo da promozione nonostante Santarcangelo

Eppure brucia parecchio il pari in terra romagnola dopo esser stati in vantaggio addirittura di due reti

L’esultanza del Pisa dopo il primo gol di Starita. Il successo poi è stato gettato via

L’esultanza del Pisa dopo il primo gol di Starita. Il successo poi è stato gettato via

Pisa, 7 ottobre 2015 - La rabbia per tre punti che sarebbero dovuti essere già in tasca dalla mezzora del primo tempo e che, invece, il Pisa è riuscito a perdere per strada facendo “harakiri” nel secondo tempo restano tutti sul tappeto.

E soltanto una prova convincente, accompagnata da un successo, sabato pomeriggio con il Tuttocuoio potrà renderli digeribili. Eppure i numeri dicono che l'andatura è quella giusta e che l'impresa più difficile sarà soprattutto riuscire a mantenerla. Perché Rozzio e compagni, finora, hanno conquistato otto punti in quattro partite, frutto di due vittorie fra le mura amiche e altrettanti pari lontano dall'Arena Garibaldi: perfetta media inglese e velocità di crociera di due punti a partita. Che, spalmati sulle 34 giornate, almeno fino all'anno scorso ha sempre significato serie B diretta.

Insomma la partenza tutto sommato rimane quella giusta, specie considerando che i primi due mesi si campionato vanno sicuramente annoverati fra i più difficili per una squadra, di fatto, costruita a fine agosto. Anche se Gattuso avrà, sicuramente, il suo bel d'affare per recuperare gli infortunati e riportare quanto prima nelle migliori condizioni i tanti elementi in ritardo e potenzialmente determinanti come Cani, Lupoli e Varela, il «trio delle meraviglie», portato all'ombra della Torre da patron Lucchesi per far compiere ai nerazzurri un salto di qualità importante e che finora ha funzionato a intermittenza.

Sicuramente non ha torto chi, volendo porre l'accento sulla metà vuota del bicchiere, ha evidenziato come in altre stagioni il Pisa è riuscito a partire anche più velocemente. Limitandosi alla Lega Pro e agli anni recenti, è successo anche lo scorso anno quando Morrone e compagni conquistarono dieci punti nei primi quattro turni (vittorie in casa con Teramo e Gubbio, successo in trasferta a Savona e pari a Santarcangelo) e pure quello prima con i «Pagliari boys» capaci che fecero bottino pieno a Barletta e L'Aquila e in casa con la Nocerina e pareggiarono all'Arena con il Frosinone.

Eppure, guardando invece al bicchiere mezzo pieno, la volta in cui il Pisa è andato più vicino alla promozione, ossia nel 2012-13 nella stagione della finale play-off con il Latina, la partenza fu anche più lenta se è vero che Favasuli e soci, nel girone d'andata allenati da Alessandro Pane, vinsero all'esordio con il Latina ma poi pareggiarono ad Andria e in casa con il Barletta e furono addirittura sconfitti a Gubbio, raccogliendo la miseria di cinque punti.

Non troppo meglio, peraltro, andò nell'anno dell'ultima promozione in B: nel 2006, infatti, il Pisa di Braglia iniziò con un filotto di tre 0-0 (a Pizzighettone e Sassuolo e in casa con il Grosseto) e conquistò la prima vittoria alla quarta giornata imponendosi di misura (1-0) nel derby con la Lucchese. Sei punti in totale. Logica la conseguenza: partire forte non è affatto garanzia di essere davanti a tutti quando conta davvero, ossia da maggio in poi. L'importante, soprattutto in questa fase, è oliare per bene i meccanismi di un gruppo che, di fatto, ha cominciato a giocare insieme solo da un mese.