Alluvione, madre e figlia barricate in casa salvate dopo 60 ore. Sciacalli, due bloccati

Una storia di emarginazione a lieto fine. Un parente si è ricordato di loro e ha dato l'allarme

ALLUVIONE CARRARA_682520_160019

ALLUVIONE CARRARA_682520_160019

Carrara, 8 novembre 2014 - E' una storia dell'alluvione fatta di emarginazione sociale. Una storia a lieto fine grazie all'intuizione di un uomo che forse ha salvato da morte certa due donne. Si tratta di madre e figlia che, spaventate dalla piena del Carrione che si è portato via tutto, si sono barricate per sessanta ore in casa. Senza che nessuno o quasi si ricordasse di loro. Poi, grazie a un vicino, sono state scovate nel loro appartamento e quindi soccorse. Erano in stato di quasi disidratazione. Adesso sono in ospedale da dove, dopo le cure, potranno tornare a casa.

Sono stati i vigili del fuoco, allertati da un parente, ad entrare nell'appartamento di via Argine Destro, non lontano da dove l'ormai tristemente famoso argine è stato abbattuto dalla furia delle acque. L'uomo non era più riuscito a mettersi in contatto con le due donne. Che non avevano più messo la testa fuori di casa. Non avevano più controllato lo stato della piena, non si erano più affacciate. Sono rimaste per sessanta ore chiuse in camera con i loro due cani. Si è anche temuto per le due donne. Sono intervenute le ambulanze del 118. Le due donne, seppure non in perfette condizioni, se la caveranno. Una storia di emarginazione a lieto fine. 

Ma intanto Carrara deve fare i conti anche con gli sciacalli. Due uomini di nazionalità marocchina hanno tentato di rubare apparecchi tecnologici e indumenti a una famiglia che aveva messo gli oggetti ad asciugare fuori da casa, durante il tentativo di liberare dal fango la loro abitazione. 

Si tratta di due marocchini, uno di 27 anni, l'altro di 22 anni. I due sono comparsi oggi davanti al giudice del tribunale di Massa che ha convalidato gli arresti e ha disposto per il 27enne la custodia cautelare in carcere perchè gravato da precedenti specifici. Il 22enne è stato rimesso in libertà con l'obbligo di firma al posto di polizia del commissariato di Carrara

Il magrebino finito in carcere ha dichiarato di essere sposato con una donna di Carrara. Quando la donna si è presentata in commissariato per portargli degli indumenti l'uomo ha dato in escandescenza, spaccando con un pugno un suppellettile del commissariato. Per questo è stato anche denunciato per danneggiamento aggravato. Per entrambi gli arrestati l'accusa è di furto aggravato.

LO SPECIALE MALTEMPO - CLICCA PER TUTTE LE FOTO E I VIDEO