Scheda - L'inchiesta Aamps, undici gli indagati finora

Sono coinvolte l'ex giunta di centrosinistra e la nuova giunta grillina

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Livorno, 7 maggio 2016 - L'inchiesta sui rifiuti a Livorno è articolata e coinvolge la vecchia giunta di centrosinistra così come la nuova giunta grillina. Tutto ruota intorno all'Aamps, la societa' di raccolta dei rifiuti partecipata al 100% dal comune di Livorno, gravata da circa 40 milioni di debiti e avviata sulla strada del concordato preventivo come voluto dallo sindaco. L'inchiesta della magistratura, che finora vede indagate in tutto 11 persone, abbraccia gli anni che vanno dal 2012 al 2016, con ipotesi di reato diverse. L'Aamps e' la societa' che raccoglie i rifiuti, e' di proprieta' del Comune e occupa 250 dipendenti tra impiegati, tecnici, operai, quadri.

A questi si aggiungono un'altra quarantina di precari, oltre a 200 dipendenti dell'indotto. Aamps ha chiuso il bilancio 2014 con 21 milioni di euro di rosso: in gran parte incassi della tariffa sui rifiuti mai riscossi. Si tratta quasi interamente di crediti inesigibili che il comune ha messo a bilancio, spalmandole sulle bollette e abbattendo cosi' il rosso a 11 milioni. Ma ora il Comune, dice il sindaco, non ha soldi per ripianare i conti dell'azienda e cosi' ha deciso di portare la societa' in concordato preventivo. Da qui la dura reazione dei dipendenti che rimproverano al primo cittadino di aver virato solo alla fine verso la decisione di portare i libri in Tribunale, dopo aver sostenuto fino all'ultimo l'ipotesi della ricapitalizzazione. Contestazione alla quale il sindaco aveva risposto sottolineando che non c'erano alternative a quella decisione. Ora, con l'avviso di garanzia ricevuto dal sindaco, il caso si sposta dall'ambito politico-sindacale, a quello piu' strettamente giudiziario.