Pier Francesco De Robertis
Cronaca

L'Europa non dia lezioni di diritto

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Caro direttore, ho visto questo pronunciamento della Corte europea dei diritti dell’uomo sul «caso Contrada». Sono rimasto molto colpito. Forse l’Italia non si è comportata bene con uno dei suoi servitori. Almeno a sentire i giudici europei...

Giuseppe Conti, Terni

Caro Conti, non voglio entrare nel merito delle accuse che la Corte europea dei diritti dell’uomo rivolge all’Italia, ma le confesso che non mi piace questa sorta di «quarto grado di giudizio» che è diventata la Corte europea rispetto di Strasburgo agli stati che hanno aderito alla convenzione che la istituisce (essi sono 47, e non sono solamente quelli dell’Unione europea), e in particolare rispetto all’Italia. La scorsa settimana la Corte europea è intervenuta sui fatti della Diaz (a quattordici anni di distanza), adesso sul processo a Bruno Contrada. In Italia la giustizia non funziona, lo sappiamo bene, ma non mi pare si debba prendere lezione di civiltà giuridica - noi, che per primi abolimmo la pena di morte - da chi, penso ai francesi (e Strasburgo è in Francia) ospita e protegge gli assassini, dagli inglesi che tutelano paradisi fiscali, o da Lussemburghesi che sono essi stessi un paradiso fiscale legalizzato. Sarà un discorso un po’ all’ingrosso, lo riconosco, ma facciano un po’ gli affari loro.