Un Consiglio di trasparenza

Il Direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 6 marzo 2015 - Gentile Direttore, ho letto il suo commento sul rilievo che la Corte dei conti regionale della Toscana ha fatto al Consiglio regionale per la mancata presentazione degli scontrini e delle fatture sull’attività dei gruppi per gli anni 2010-2012. Ma non vi pare di esagerare? I problemi veri del Paese sono altri....

Gianni Bonvicini, Pavia

Caro Bonvicini, il nodo non è il diritto o, cosa peggiore, la punta del diritto. Il nodo è politico. Ossia: in un momento in cui crolla la fiducia dei cittadini nei confronti delle regioni e non certo per colpa dei cittadini ma delle regioni che con i soldi dei cittadini hanno fatto di tutto (per carità di patria non sto a ricordarle l’elenco dei misfatti, dalle mutandine ai sex toys) è il caso di usare un surplus di trasparenza. Magari non dovuta, magari un po’ lesiva della privacy dei consiglieri, ma certo opportuna. Non inviare scontrini e ricevute delle spese dei gruppi come la Corte dei conti regionale chiede, anche se per quel periodo (2010/2012) la legge non lo prescriveva, significa non aver compreso lo spirito del tempo. Per i politici una colpa mortale. E dare adito a chi pensa che ci sia qualcosa da nascondere. Per sgombrare ogni dubbio, ho scritto e lo ridico, quegli scontrini devono finire sul web.