Pipì in mare con multa da 3mila euro, è un caso europeo / SONDAGGIO

Battaglia per uniformare le norme Parla il legale dei due multati: «In Francia la sanzione è di 180 euro»

Il punto del molo dei Pescatori dal quale i due giovani di Vernazza hanno fatto pipì in mare nella notte tra lunedì e martedì

Il punto del molo dei Pescatori dal quale i due giovani di Vernazza hanno fatto pipì in mare nella notte tra lunedì e martedì

Cinque Terre, 2 settembre 2017 - IL CASO della sanzione “monstre’’ per la pipì dal molo di Monterosso inflitta dai carabinieri a due giovani di Vernazza (3.335 euro ciascuno) diventa un caso giudiziario e un caso politico. Ciò per effetto dell’iniziativa del legale che difende i ragazzi, l’avvocato Massimo Lombardi, esponente di Rifondazione comunista. Da una parte sta lavorando alla messa a punto di un ricorso al Tribunale, dall’altra ad un’iniziativa politica tesa alla verifica e all’uniformazione delle norme sanzionatorie in ambito europeo in caso di atti contrari alla pubblica decenza. «C’è da sorridere ma l’argomento è serio, non fosse altro per la difformità di trattamento dei rei nei paesi europei. Sto studiano la questione e – dice Lombardi – già emerge un paradosso. In Francia, ad esempio, la sanzione applicabile a fronte di un bisogno espletato in un luogo aperto al pubblico è di 180 euro. E’ evidente la sporporzione con la portata sanzionatoria prevista dal nostro ordinamento.

Di qui l’invito a un’amica parlamentare europea, Eleonora Forenza, del gruppo “Altra Europa’’, ad effettuare un monitoraggio a largo spretto e a traguardare iniziative tese ad uniformare le norme nell’Unione. Ciò al netto delle valutazioni di merito sul fatto...».

 

Cioè a dire?

«Credo, dopo la lettura degli atti, che esistano spazi per sostenere l’esimente dell’azione compiuta in stato di necessità che, se certificata dal giudice, farebbe venire meno la sanzione che, come emerge anche dalle vostre inchieste sul campo, appare spropositata».

Della serie, licenza di far pipì ovunque se il bisogno è impellente e non ci sono a disposizione toilette...

«Non la metterei così secca. Un conto ad esempio è fare la pipì per strada, con riflessi, seppur temporanei comunque per un po’ perduranti, sul decoro della pubblica via, a cominciare dal disagio olfattivo; un’altra è fare la pipì in mare, in piena notte, consapevoli che anche coloro che guardano non si scandalizzano; nel caso specifico alcuni amici dei due ragazzi, testimoni di una circostanza che sarà valorizzata nel ricorso: la chiusura, alle 2 di notte, di esercizi pubblici».

Azione legittima comunque quella dei carabinieri...

«Diciamo plausile alla luce dell’attuale impianto normativo seppur, visto il contesto, esagerata».

Spetterà al giudice valutare...

« Certo. E, a dire lil vero, non è agevolato dalla lacuna apertasi con la depenalizzazione dei reati, come quello in questione, là dove non si prevede (a differenza dei reati minori rimasti in piedi) il non doversi procedere per lieve entità del fatto. Anche qui sarebbe opportuna un’iniziativa politica».

Corrado Ricci