Leopolda 5, si chiude un sabato di "tavoli"; 12mila persone fin qui; lite Bindi-Serracchiani tiene banco / TWITTER / VIDEO

Alla convention Matteo svela: "Al massimo arrivo al 2023". Sfida a distanza con la Cgil. Il finanziere: "Il job act? L'avrei fatto più spinto" PRIMA GIORNATA / MENU: RIBOLLITA E MILLEFOGLIE / LIVE TWITTER #Leopolda5 / NOVE TORMENTONI / OTTO PROFILI TWITTER DA SEGUIRE / RENZIANI IN CODA-VIDEO / I PREPARATIVI-FOTO / IL SALUTO DI MARIA ELENA BOSCHI / RENZI ACCOLTO COME UN DIVO / L'APERTURA / MESSAGGI SCOMODI IN BACHECA / AL CORTEO CGIL UNA FIORENTINA CON LA BANDIERA DEL PD: "NON AMO RENZI"

Renzi durante un selfie

Renzi durante un selfie

Firenze, 25 ottobre 2014 - Si chiude il giorno clou della Leopolda, edizione numero 5. Dopo l'inaugurazione di Matteo Renzi, è toccato ai tavoli di discussione (52 in mattinata e altrettanti nel pomeriggio). Idee, proposte per il futuro che, ha detto il premier, "parte proprio da qui". E Renzi guarda anche al futuro del suo incarico da presidente del Consiglio. "Al massimo faccio due mandati, nello spirito della Leopolda - ha detto oggi alla convention - Al massimo arrivo al 2023".

Tutti i tweet della Leopolda - di Elena Marmugi 

POLEMICA SUL LOGO DELLA LEOPOLDA - E' polemica sul logo della Leopolda (LINK), "sembra lo stesso della Bto". Bto è il "Buy Tourism Online", la fiera del turismo applicato alle nuove tecnologie che si svolge ogni anno alla Leopolda.

CGIL IN PIAZZA, SFIDA A DISTANZA - A tenere banco sui media è la sfida a distanza con la Cgil che ha portato in piazza a Roma centinaia di migliaia di lavoratori. Una piazza che calcano anche i non renziani del Pd, da Cuperlo alla Bindi, passando per lo stesso Pippo Civati che nel 2010 era stato promotore con Renzi proprio della Leopolda. Ma Renzi tiene bassa la polemica e va per la sua strada. Alle 10 è salito di nuovo in cattedra per aprire i lavori del secondo giorno della convention:  "Nei tavoli si cercherà di recuperare materiale con indicazioni concrete", ha detto. Poi sarà la volta di "15 testimonianze di persone che hanno creato posti di lavoro e vogliono ragionare dell'Italia che non si arrende".

MESSAGGI DI TUTTI I TIPI, ANCHE SCOMODI, SULLA BACHECA DELLA LEOPOLDA - FOTO

A Firenze è arrivata anche Debora Serracchiani: "Leggittima la manifestazione Cgil - ha precisato - come è legittima la mia presenza qui. Dalla Leopolda mi aspetto tante idee per il governo, da mettere in pratica, come è accaduto anche lo scorso anno". Sul duello con Roma anche Nardella è morbido: "Se sono contrario al corteo? Spero che sia 'per qualcosa' e non 'contro qualcosa'". Il sindaco di Firenze lancia un appello "ai compagni di Roma" perché diano vita a "una manifestazione positiva, senza offese: noi e la piazza della Cgil non sono due mondi diversi"

"Non c'è nessuna conta e nessuno scontro" tra chi e' in piazza a Roma e chi e' alla Leopolda a Firenze - ha detto il ministro delle riforme Maria Elena Boschi in una intervista al Tg5. "Qua ci diciamo in faccia cosa non funziona, ma facciamo anche delle proposte". Silvia Fregolent, uno dei quattro parlamentari che 'dirigono' i lavori ha detto dal palco: a chi manifesta a Roma con la Cgil "va il nostro applauso e il nostro saluto. La sinistra si mobilita in molti modi, sia qua sia in piazza, si chiede una importante riforma del lavoro e il jobs act serve farlo ripartire". Alla Leopolda anche Rosario Crocetta, il presidente della Regione Sicilia: "La vera polemica e' di chi crea un'iniziativa in contrapposizione. Trovo assurdo che ci sia gente che non accetti fino in fondo questa iniziativa". 

Anche Graziano Del Rio è conciliante: "Questa manifestazione della Leopolda è piena di idee e di contributi di idee, di energie positive e non è contro nessuno - ha detto il sottosegretario, presente anche lui alla convention - Non so se l'altra è contro questa ma questa non è contro la piazza di Roma". 

SERRA: LIMITARE IL DIRITTO DI SCIOPERO -  Sono destinate a sollevare polemiche le dichiarazioni Davide Serra, amico di Renzi, lo stesso che Bersani additò come "il finanziere delle Cayman". Ai giornalisti che gli chiedevano se limiterebbe il diritto di scioperare ai lavoratori pubblici ha risposto "esatto, sì". "A un certo punto - ha aggiunto Serra, moderatore di una dei tavoli tematici - domani potrebbe scioperare un pompiere, perché no un carabiniere, alla fine succede che qualcuno mette un diritto di veto". Secondo Serra, non nuovo a simili esternazioni, lo sciopero "dovrebbe essere molto regolato prima che tutti lo facciano random. Se volete scioperare, scioperate tutti in un giorno - ha proseguito - dico che è un diritto, cerchiamo di capire che è un costo: chi deve venire domani a investire, non ci viene". E sul job act"mi piace tutto, dovessi firmarlo lo firmerei", ha detto il proprietario del Fondo Algebris. "Potrebbe essere un pelo piu' aggressivo", ha detto, aggiungendo che "pero' socialmente capisco" come fosse difficile procedere in tal senso". Sugli scioperi nelle pubbliche amministrazioni pronta la replica di Del Rio: "Quello di Serra non è il mio pensiero", ha detto il sottosegretario. 

I BIG DELL'IMPRENDITORIA - Sul palco gli interventi dell'ex ad di Luxottica Andrea Guerra, del re del cachemire Brunello Cucinelli, dell'ad di Prada Patrizio Bertelli. Tra i relatori anche la direttrice dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi e Vito Pertosa, l'imprenditore pugliese dell'aerospazio di cui Matteo Renzi ha recentemente visitato lo stabilimento e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. 

GORI: LA DIFFERENZA TRA RENZI E BERLUSCONI? RENZI HA FATTO MOLTO DI PIU' - ​Quali differenze ci sono tra Renzi e Berlusconi? "Nella mia vita mi sono trovato a frequentare l'uno per motivi esclusivamente professionali e l'altro per motivi esclusivamente politici: vedo molti punti di differenza, ma come punto di comunanza vedo una forte attitudine all'innovazione, che purtroppo il primo pero' ha tradito. Ha predicato il cambiamento della societa' italiana e poi non ha cambiato niente. Mi pare che Renzi abbia predicato molto meno e fatto molto di piu'". Così il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ed ex spin doctor della Leopolda 2011, parlando con i giornalisti prima di andare sul palco della stazione dove si tiene la kermesse a salutare il presidente del consiglio Matteo Renzi. In merito alla comunicazione di questa edizione della manifestazione, in particolare rispetto all'aspetto dei manifesti per la 'campagna antigufi', Gori ha spiegato che "c'e' un'Italia che ha voglia di fare, e di andare avanti - ha detto - e un'Italia abituata a dire 'no, non si puo' fare', a protestare e a lamentarsi. Io preferisco la prima, ed e' per questo che sono qui".

FLASH PER ANGESE - I flash delle telecamere sono per Agnese Renzi. Jeans, maglietta bianca e giacca nera è passata fra i tavoli fino a raggiungere il marito nel backstage. Folla di fotografi e telecamere intorno a lei. 

GIA' 11MILA EURO DI DONAZIONI - A meta' del secondo giorno, sono quasi 11.000 le donazioni complessive ricevute per la Leopolda 5. Lo scrive il sito ufficiale della kermesse renziana.

IL PRIMO GIORNO - Venerdì ha aperto le danze l'intervento di Maria Elena Boschi, renziana e leopoldina della prima ora, che torna sotto i riflettori della convention come ministro delle Riforme. Un ringraziamento ai 150 volontari e poi la parola è passata al presidente del consiglio, accolto da applausi e ovazioni. Un ingresso da rockstar sulle note di 'Geronimo' degli Sheppard. Servendosi di alcuni video, Renzi ha ripercorso le quattro edizioni precedenti della Leopolda. "Chi l'avrebbe detto che saremmo arrivati qui?". Ma, sottolinea il premier, la Leopolda non  "deve essere stazione d'arrivo ma di partenza". Un "garage da dove ripartono le macchine guaste". Slogan tipici dell'eloquenza renziana e una frase che farà discutere: "Alla Leopolda 2011 capii che questo Paese era scalabile". 

Ieri le presenze hanno raggiunto quota 2500: il dato è degli organizzatori che sperano oggi di fare il bis. 

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