"La dottrina islamica incompatibile con la libertà": bufera su Nannucci (Anpi)

Un post su Facebook dell'ex magistrato accende la polemica. L'invito della consigliera Scaletti: "Costruiamo insieme un momento di confronto, porte aperte in Palazzo Vecchio"

Musulmani in preghiera durante il Ramadan (Olycom)

Musulmani in preghiera durante il Ramadan (Olycom)

Firenze, 7 luglio 2016 - Una frase su Facebook sull'Islam da parte di Ubaldo Nannucci, ex magistrato e attuale presidente della sezione fiorentina dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia), scatena la polemica. In risposta a un post della consigliera comunale Cristina Scaletti sulla strage di Dacca, Nannucci, denuncia "il silenzio dell'Islam moderato" e attacca: "L'occidente  si rifiuta di vedere che la dottrina islamica è incompatibile con i principi di libertà e di parità dei diritti tra uomini e donne che caratterizzano l'occidente". 

Giudizi ripetuti anche in un'intervista su Controradio, precisando che si tratta di opinioni personali. La segreteria dell'Anpi fiorentina ha voluto "prendere distanza da quanto espresso da Nannucci", ribadendo che si tratta di un sua personale pensiero e che "le sue opinioni nulla hanno a che vedere con l'associazione considerato che tale tematica non è stata oggetto di discussione".

Nel suo intervento, Nannucci afferma che "la distinzione fra Islam moderato e radicale è un espediente per non ammettere che non si ha il coraggio di pretendere da coloro che seguono quella dottrina una chiara e formale dissociazione di condanna di ogni forma di violenza e di ogni discriminazione, cui subordinare il godimento dei diritti civili che riconosciamo giustamente a tutti gli stranieri. Viceversa - conclude - per ingraziarceli, gli concediamo moschee, nelle quali le donne non sono ammesse".

Nell'intervista radiofonica Nannucci aggiunge che la discriminazione delle donne nell'Islam "è una forte differenza con i nostri principi costituzionali: è un dato oggettivo", aggiungendo poi  di non voler soffiare sul fuoco. "Casomai, a soffiare sul fuoco sono coloro che compiono stragi in nome di una religione", ha detto Nannucci.

"Non c’è dubbio che il tema dell’Islam e del fondamentalismo religioso, oltre che di strettissima attualità, sia anche fra i più complessi e delicati da trattare. Facile, poi, che gli animi si possano subito infiammare. Lo spazio di un post o di una dichiarazione non è certamente il più adeguato per trattarlo", ha scritto in una nota la consigliera comunale Cristina Scaletti che invita al dialogo. "Ma possiamo (dobbiamo) costruirlo insieme uno spazio e un momento di confronto. Mi piacerebbe tanto che Ubaldo e Izzedin accettassero il mio modesto invito a incontrarsi. Magari, qui a Palazzo Vecchio, da dove scrivo questa nota. Perché questa è la casa di tutti i fiorentini e di tutti gli uomini di pace, come ci ha insegnato il sindaco Giorgio La Pira. In una di queste sale, potrebbero scegliere loro se confrontarsi in maniera riservata oppure davanti a un più vasto pubblico. Sarebbe certamente un gran bel segnale di ascolto reciproco e un piccolo, piccolissimo contributo alla pace del mondo che - dopo Parigi, Bruxelles, Orlando, Dacca e Bagdad - ne ha bisogno più che mai”.

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