Sacerdote ottantenne dà l'esempio: "Prima soccorritore, ora centralinista"

Don Norberto Poli parroco per 47 anni alla chiesa della Natività, prof di religione per venti alle medie e volontario alla Misericordia da sempre

Don Norberto Poli al centralino della Misericordia (Foto Germogli)

Don Norberto Poli al centralino della Misericordia (Foto Germogli)

Lastra a Signa (Firenze), 15 febbraio 2016 - "Pronto, Misericordia". A rispondere al centralino della storica associazione di Lastra a Signa, nell’hinterland fiorentino, è don Norberto Poli, 85 anni di determinazione, concretezza e amore per gli altri. Storico anche lui, ma con la verve e la tenacia di sempre, pure adesso che, da cinque anni, è "in pensione".

Ha lasciato il posto a un sacerdote più giovane, ma qualche Messa (affollatissima) ogni tanto continua a celebrarla. Intanto dedica il suo tempo all’associazione e a chi ha bisogno. Nel paese è a dir poco un’istituzione: parroco per 47 anni alla chiesa della Natività, prof di religione per venti alle medie e volontario da sempre.

Don Norberto, ancora volontario?

"La Misericordia è stata uno dei miei primi punti di riferimento quando sono arrivato a Lastra a Signa nel 1968. Da allora non ho mai smesso: ho guidato l’ambulanza, soccorso i feriti… Ora faccio quello che posso: rispondo al telefono".

Ma è anche correttore… un po’ la guida spirituale dell’associazione.

"No, no, non mi chiami correttore. Qui da correggere non c’è nulla, al massimo da consigliare".

Come è cambiato il volontariato?

"Quando ho iniziato, qui a Lastra c’erano solo un’ambulanza e un carro funebre. Chiamavano e si correva. Era tutto molto semplice e spontaneo. Adesso ai volontari viene chiesta una preparazione specifica, ci sono corsi, regole, accorgimenti. Si è persa un po’ di spontaneità, ma è giusto così".

Lei è sempre stato molto amato dai giovani. Come vede quelli di oggi?

"Il rapporto con i ragazzi, in parrocchia e a scuola, è una delle esperienze più belle che ho fatto. Se guardo indietro vedo intere generazioni. Certo un tempo la vita si muoveva su istanze semplici: scuola, lavoro, famiglia. Ora è tutto più complesso, ma i giovani hanno risorse straordinarie. Dobbiamo solo aiutarli a trovare le giuste motivazioni, a dare un senso profondo alle proprie azioni. Il volontariato aiuta, perché parla con l’esempio più che con la teoria".

Ne avete tanti?

"Qui abbiamo creato la ‘Piccola Misericordia’ formata da bambini e ragazzi. Vengono per tenere compagnia agli anziani e iniziano a capire quanto si possa essere importanti per gli altri".

Quali sono stati i momenti più difficili che ha passato?

"Gli anni Settanta/Ottanta. In tutta Italia si respirava un’atmosfera cupa e anche qui a Lastra a Signa ci furono due rapimenti".

Molti pensano che lei abbia precorso i tempi. Oggi le piace Papa Francesco?

"Tantissimo. Ogni volta che comincia a parlare, con il testo scritto davanti, io guardo e aspetto…".

Cosa aspetta?

"Che stacchi gli occhi dal foglio. E quando inizia ad andare a braccio, come mi emoziona!".

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