Idrocuzione, un pericolo al mare. Che cos'è e perché dobbiamo starci tutti attenti

Ecco cos’è, come si manifesta e i consigli per evitare di incappare in questo pericoloso fenomeno che può essere fatale

Soccorsi in spiaggia (foto d'archivio Umicini)

Soccorsi in spiaggia (foto d'archivio Umicini)

Firenze, 15 giugno 2022 - Cosa c’è di meglio  di un tuffo rinfrescante in acqua, al mare o al lago, in questi giorni di caldo e afa? Certe volte però, proprio lo sbalzo termico e il contrasto tra le temperature torride esterne e l’acqua fredda, può provocare dei gravi malori, che possono rivelarsi anche fatali e portare alla morte, per arresto cardiorespiratorio o annegamento, se i soccorsi non sono repentini. Sempre più spesso, soprattutto durante il periodo estivo, si registra un aumento preoccupante di questo tipo di malori dopo un tuffo. Responsabile di questi incidenti è l’idrocuzione, che non a caso è stato definito il ‘killer dell’estate’.

Ma da cosa è provocata questa sincope e come si manifesta? L’immersione in acqua, specie se particolarmente fredda e se è in corso il processo digestivo, genera una vasocostrizione, che a sua volta provoca riflessi a livello del tronco dell’encefalo: alterazioni che finiscono per interessare sia i i centri di regolazione cardiaca che quelli respiratori. In pratica, se si passa del tempo sotto il sole magari per prendere la tintarella, e poi ci si tuffa di colpo in mare per rinfrescarsi, il cervello riceve un sovrastimolo e la respirazione si ferma. Nel momento in cui si verifica l’idrocuzione, sono dunque interessati sia i centri che si occupano della regolazione cardiaca che quelli respiratori. Il fenomeno porta in pochissimo tempo all’arresto cardiorespiratorio e alla perdita di coscienza. E proprio lo svenimento in acqua, se il soggetto non viene immediatamente raggiunto dai soccorsi, è una delle principali cause di morte.

Quali sono i sintomi dell’idrocuzione? Spesso questo ‘shock termico’ insorge in modo rapido, quasi istantaneo e può essere completamente asintomatico. In pochi attimi si perde coscienza e si va a fondo. In altri casi si ha il tempo di avvertire ronzii alle orecchie, nausea, affaticamento e annebbiamento della vista.   

Come prevenire l’idrocuzione? Per evitare di incappare in questo pericoloso fenomenobasta seguire alcune semplici regole. Ad esempio bisogna immergersi in acqua poco alla volta per evitare sbalzi termici, e questo vale non solo per le ore più calde, ma per ogni momento della giornata. Mai tuffarsi quando si è accaldati e dopo molte ore di esposizione al sole, oppure dopo aver bevuto alcolici o dopo un intenso sforzo fisico. E dal momento che l’idrocuzione che può essere favorita da processi digestivi in corso, è bene evitare di entrare in acqua dopo un pasto abbondante, e fare il bagno al termine della digestione.