Area Lebole, chiesto un altro ok al piano: ma è incubo sui tempi

I proprietari avviano la richiesta di valutazione di impatto ambientale. Ma resta l'attesa per il ricorso al Tar presentato da alcuni commercianti della galleria Ipercoop

Il rendering sull'area Lebole

Il rendering sull'area Lebole

Arezzo, 26 giugno 2016 - Sulla testa hanno la spada di Damocle del Tar: Tar al quale si sono rivolti alcuni negozianti della galleria dell’Ipercoop contro il piano di trasformazione dell’area. Un siluro che da quasi tre mesi toglie il sonno a Marco Carrara, e forse lo toglierebbe a chiunque avesse bloccati lì da tanti anni investimenti copiosi.

Lì, nell’area Lebole, un pezzo di storia dell’industria aretina che fatica a diventare un tassello del futuro urbanistico. Ora la nuova mossa. Nei giorni scorsi gli stessi proprietari hanno chiesto l’avvio della verifica di impatto ambientale. E’ un passaggio quasi obbligato: anche se tra i motivi del ricorso al Tar e ancora prima della contestazione presentata dagli architetti aretini c’era anche un nodo di questo tipo: in pratica i ricorrenti, per le caratteristiche del piano, consideravano indispensabile una Vas, che poi sarebbe una valutazione ambientale strategica.

Una procedura integrata, oltre i semplici confini dell’intervento. I titolari hanno già prodotto meticolosamente carte, progetti, caratteristiche strutturali della trasformazione dell’area.

Ma sullo sfondo il vero nodo restano i tempi. Una valutazione di impatto ambientale ha dei passaggi canonici e sui quali non c’è verso di ricavare scorciatoie. Fin dall’inizio, dai 45 giorni di tempo concessi a chi abbia interesse a presentare osservazioni o memorie. La documentazione è stata presentata il 22 giugno, i 45 giorni scadono in agosto, già mese complesso di per sè. E in generale la «Via» è una di quelle procedure che raramente possono essere esaurite in meno di un anno, spesso e volentieri richiedono anche più tempo. E’ certo il segno della volontà fortissima della proprietà di portare fino in fondo il progetto.

E’ anche un modo per venire incontro ad uno dei passaggi di quel ricorso? Comunque la si giri il nodo continua a rimanere incollato alle pagine del calendario. C’è l’ok dell’Anas al progetto rinnovato di svincolo stradale proposto dal sindaco Ghinelli. Ma è chiaro che sotto l’ombra di un possibile intervento del Tar non c’è cantiere che possa partire a cuor leggero.

Immaginiamo, anche se in proposito non esistono conferme, che da parte della «Società Aerre Immobiliare e Finanziaria», quella di Carrara, sia in corso il tentativo di avere se non altro in tempi brevi una risposta dai giudici amministrativi. Ma intanto il piazzale è deserto e con il piazzale anche la macchia di degrado all’ingresso della città. Il futuro parla di una seconda sede di Esselunga, di una nuova Euronics e di altre aziende. Ma quel futuro in quale calendario si nasconde?