Truffa Etruria, verso il raddoppio degli avvisi ai direttori di filiale

Cresce l'inchiesta che in pochi mesi dovrebbe portare agli avvisi di chiusura. Good Bank: 2,1 miliardi di extracosti

Risparmiatori Banca Etruria in tribunale

Risparmiatori Banca Etruria in tribunale

Arezzo, 11 dicembre 2016 - Monta la serie di inchieste legate all'ex Banca Etruria. Dopo l'accelerazione delle indagini riguardanti la bancarotta, si affacciano nuovi scenari sul filone truffa e sui direttori di filiale indagati. Erano diventati una ventina nei giorni scorsi, potremmo arrivare a un raddoppio degli atti d’accusa di qui a febbraio.

Per ora è una proiezione meramente statistica. In procura si cerca di sintetizzare gli avvisi in gruppo di quindici e poichè il primo pacchetto è in dirittura d’arrivo, si passerà presto a quello successivo. Il raddoppio degli «avvisi» non significa automaticamente raddoppio degli indagati, perchè ciascun atto di accusa è legato alla denuncia di un singolo risparmiatore. In teoria, dunque, ci sono responsabili di filiale che possono trovarsi gravati di più di una carta di chiusura indagini.

D’altronde, non c’era sportello di Banca Etruria che non partecipasse alla corsa per piazzare le subordinate, garantite dalla sede centrale (lo spiegano i direttori nelle loro memorie difensive) come titoli sicuri e di buon rendimento.

Sul fronte cessione c’è la nuova questione degli 1,4 miliardi prestati da Etruria & C. alla Bad Bank Rev, come anticipo per l’acquisizione dei crediti deteriorati. Ubi, sempre più unica candidata all’acquisto, non vuole farsene carico e preferisce lasciarli al fondo di risoluzione. Che potrebbe chiedere un finanziamento ponte di 2,1 miliardi al pool composto da Intesa, Unicredit, Mps e Banco Popolare.