Crac Etruria: "Solo nel 2016 la Consob ha saputo delle criticità. I silenzi di Bpel"

Il vicedirettore Giuseppe D'Agostino alla commissione banche. Le riunioni Banca d'Italia-Consob, dice, non sono verbalizzate, ciascuno redige «un memo interno che non viene scambiato"

Pierferdinando Casini

Pierferdinando Casini

Arezzo, 14 dicembre 2017 - Il vicedirettore generale di Consob, Giuseppe D'Agostino, in commissione parlamentare d'inchiesta. La Consob, sintetizza D'Agostino, solo nel maggio 2016 "e' venuta a conoscenza del fatto che Banca Etruria gia' nel luglio 2012 aveva invece piena consapevolezza dei rilevanti e pervasivi profili di criticita' evidenziati dalla Banca d'Italia, a seguito degli accertamenti ispettivi conclusi nel primo quadrimestre 2010. Profili mai portati a conoscenza della Consob, ne' del mercato.

La lettera del 24 luglio 2012, inviata a Etruria da Banca d'Italia, e' stata, infatti, acquisita dalla Consob solo nel maggio 2016. In buona sostanza, Banca Etruria ha proceduto alla propria patrimonializzazione, senza mai dichiarare di essere in una situazione di grave criticita' gestionale e patrimoniale, cosi' come indicato dalla Vigilanza gia' nel luglio 2012. Veniva cioe' omesso di indicare ai risparmiatori e alla Consob, che tutte le operazioni di patrimonializzazione erano necessarie per la sopravvivenza della Banca, affermando unicamente che si trattava di allineamento ai nuovi standard patrimoniali".

Le riunioni tenute fra Banca d'Italia e Consob non sono verbalizzate ma ciascuno redige «un memo interno che non viene scambiato», sui profili di «reciproco interesse». Lo afferma Giuseppe D'Agostino in audizione alla commissione d'inchiesta in risposta al senatore Andrea Augello (Idea) che gli chiede del 'cortocircuito informativò fra le due autorità sul caso Banca Etruria che comunicò al mercato e alla Commissione solo alcuni dei rilievi mossi nell'ispezione di Via Nazionale.

Nella precedente audizione il capo della vigilanza di Bankitalia Barbagallo aveva parlato di «diversi incontri» sul tema Etruria a fine 2013 che «sono stati verbalizzati». La documentazione completa (a dicembre 2013 Consob riceve una nota di sintesi dell'ispezione e i vertici dell'istituto aretino omettono altri aspetti) viene acquisita da Consob solo nel maggio 2016 dai nuovi vertici di Banca Etruria.

D'Agostino ha spiegato poi come ora, con la vigilanza Bce, è in uso il metodo che prevede come Francoforte indichi a Consob tutte le note inviate alle banche vigilate. Consob può così con i suoi poteri chiedere alla banca i documenti completi. «Questo evita l'ambiguità che ha potuto talora comportare disguidi fra sintesi e completezza» ha rilevato D'Agostino

Banca Etruria, nel 2012-2013, nonostante la situazione critica in cui si trovava, "ha operato e sollecitato il pubblico risparmio attraverso offerte, in assenza di un quadro informativo corretto e completo". Lo ha affermato il vice direttore generale della Consob, Giuseppe D'Agostino, nel corso dell'audizione. "Le operazioni per 320 milioni di euro", ha proseguito D'Agostino, "sono state effettuate, tacendo le rilevanti criticita' e anomalie, criticita' di cui Etruria aveva avuto piena consapevolezza, anche a seguito delle indicazioni ricevute da Bankitalia, a partire da luglio 2012". La Consob, ha osservato il vicedirettore generale, solo dopo la risoluzione di Banca Etruria, nel 2016, "ha saputo dell'esistenza di tali documenti", che attestavano le criticita' gestionali e patrimoniali sollevate da Bankitalia nel luglio 2012. Tali documenti, ha precisato D'Agostino, "sono stati forniti dal management della Nuova Banca Etruria".