Il Governatore Enrico Rossi
Arezzo, 27 gennaio 2017 - Qui una direzione territoriale: è la richiesta che il governatore Enrico Rossi fa ad Ubi dopo l'acquisto delle Good Bank e quindi anche di Banca Etruria. Ormai è un vero e proprio coro, nel quale l'ultima voce è quella del presidente della Regione, ma i primi ad auspicarlo erano stati i vertici della Bpel nella gestione che si appresta a passare la mano dopo aver traghettato la banca aretina nel suo periodo più difficile.
Rossi parla di una direzione "almeno regionale ma possibilmente allargata anche all'Umbria" e lo fa nel corso del convegno organizzato nel pomeriggio dal Pd sul futuro di Banca Etruria, al quale sono presenti il segretario democrat Massimiliano Dindalini, la senatrice Donella Mattesini, il presidente della Provincia Roberto Vasai e l'assessore alle finanze del Comune Alberto Merelli, voce del centrodestra che governa a Palazzo Cavallo.
Il governatore chiede anche che resti ad Arezzo, nell'articolazione di Ubi in cui si trasformerà Banca Etruria "il polo dell'oro", cioè quel ruolo di banca specializzata nel trading dell'oro e nel finanziamento delle aziende orafe che per Bpel è una specializzazione da sempre e che la vede unica in Italia insieme a Popolare Vicenza, in crisi, ahilei, quanto la vecchia Etruria.
Ma Rossi si occupa anche della questione dei risparmiatori azzerati dal decreto salvabanche del 22 novembre 2015, questione rinfocolata dal decreto salva-Mps delle settimane scorse, che ha garantito ai subordinatisti del Monte un trattamento più favorevole rispetto ai colleghi aretini. Invece, ripete il governatore come aveva detto da subito, "deve esserci parità di trattamento fra gli obbligazionisti di Mps e quelli di Etruria". Dopo di lui lo chiede anche Dindalini, che si era già espresso stamani in alcune dichiarazioni rilasciate a La Nazione.