Allarme Coldiretti: clima impazzito, serio rischio di danni in agricoltura

Marcelli consiglia agli agricoltori di assicurare i raccolti

marcelli

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Arezzo, 25 maggio 2015 - Coldiretti Arezzo esprime forte preoccupazione per i rischi climatici: dopo un inverno molto più caldo del normale ora sono arrivati temporali e freddo. E le oscillazioni sono continue e difficili da prevedere: un giorno di cielo sereno ma nuovi raffreddamenti e nuove piogge in arrivo già in settimana. Tutto ciò, secondo Coldiretti Arezzo, rischia di provocare danni sostanziali ai raccolti delle imprese agricole del nostro territorio:

“L’ondata di maltempo che ha interessato l’aretino nei giorni scorsi - spiega il direttore Mario Rossi – ha colpito i campi di grano con temporali violenti e forte vento, e questi rischiano l’allettamento, cioè il piegarsi a terra delle spighe”, ma a preoccupare ancora di più è anche “la grandine sempre in agguato – insiste Rossi - che può provocare danni irrimediabili anche alle verdure e alla frutta sugli alberi, dalle ciliegie alle fragole fino alle albicocche, che sono in produzione, e di alta qualità, in particolare nella nostra Valdichiana”. E’ il dato generale ad essere complesso: il primo quadrimestre 2015 è stato il più caldo di sempre, ma il recente arrivo di una nuova perturbazione, dopo il grande caldo, conferma la portata dei cambiamenti climatici in atto, che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, e con vere e proprie bombe d'acqua. “Una tendenza che – spiega a sua volta Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo - si è accentuata negli ultimi anni, proprio con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi e intense. La grandine - sottolinea ancora Marcelli - è la più temuta dagli agricoltori in questa fase stagionale perché danneggia irrimediabilmente le verdure e la frutta”.

A questo punto, visto che di anno in anno si stanno sempre più accentuando questi fenomeni, lo stesso Marcelli suggerisce agli agricoltori “di prendere le contromisure possibili, e cioè quelle di attivare le assicurazioni necessarie sui danni ai raccolti, in modo da non dover attendere dichiarazioni di stato di calamità naturale non sempre facilmente ottenibili”. Tornando al dato generale, nonostante il maltempo di questi giorni, comunque il pianeta conferma la tendenza al surriscaldamento, e - sottolinea Coldiretti - non si tratta di un dato isolato poiché tra i 10 anni più caldi dal 1880 ad oggi, ben nove sono successivi al 2000, non solo: il primo quadrimestre 2015 era stato il più caldo di sempre, con la temperatura media registrata superiore di 0,80 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo.