Awanagana, Luisella, Sottili e gli speaker di Montecarlo. Dopo 40 anni la reunion

Tantissimo pubblico e applausi a “Lido Cult”. Un fan è arrivato per la serata da Acilia; ricordi e filmati. “Ora la radio è cambiata”

Alcuni dei conduttori storici di Radio Montecarlo

Alcuni dei conduttori storici di Radio Montecarlo

Lido di Camaiore, (Lucca) 24 luglio 2019 - Un fan è arrivato addirittura da Acilia in provincia di Roma e si è sorbito seicento chilometri in auto per rivedere quelli che erano i suoi idoli, gli speaker di Radio Montecarlo. Una reunion voluta in Versilia da Claudio Sottili, uno dei protagonisti di quell’epopea, e conduttore di “Lido Cult” la rassegna estiva sul lungomare versiliese che sta incassando successi su successi. Formidabili quegli anni, oltre quarant’anni fa. Quando quelle che chiamavano le radio libere si ritagliavano uno spazio. Radio Montecarlo fu la prima a sovvertire le vecchie gerarchie.

Con Claudio sono arrivati a Lido di Camaiore Awanagana, Luisella Berrino, Riccardo Heinen, Daniela Palandri. Con un pensiero sincero e commosso anche verso chi non c’è più come Herbert Pagani e Robertino Arnaldi che sono stati doverosamente omaggiati. Sul palco i ricordi, i filmati , le testimonianze si sono sprecati. “Chiudete gli occhi e vi porto indietro di quarant’anni”. Claudio Sottili ha iniziato così la cavalcata amarcord che non è stata triste come tanti eventi del genere. Tutt’altro. Neanche per Luisella Berrino che davanti al microfono di Rmc ha passato 45 anni della sua vita. “Ai nostri tempi dovevi tirare fuori da dentro tutto te stesso. Creare dal nulla il rapporto a pelle con gli ascoltatori. Ora è tutto omologato. Un network è uguale all’altro. Quando c’è un’idea di successo tutti si copiano. Non si notano differenze”. Di acqua ne è passata sotto i ponti da quando Noel Cutisson, il mitico inventore di Rmc, creò una radio fatta di speaker italiani senza che lui conoscesse una parola della nostra lingua”. Awanagana, al secolo Antonio Costantini Picardi, se lo ricorda bene “Aveva un sesto senso, creò il nostro gruppo dal nulla e credeva fortemente nelle nostre qualità. Aveva solo poche raccomandazioni da farci: non parlate di politica, non fate pubblicità che non sia quella inserita nel programma e dite che a Montecarlo splende sempre il sole. Nel Principato tutto doveva filare via tranquillo”. Awanagana ha lavorato a Rmc dal 1972 al 1992. Ora fa il musicista e l’attore di fiction (ha partecipato anche a ‘Un posto al sole’) ed è fiero dei soprannomi che gli hanno attribuito come flaco e indio. “Le mie origini sinti si sentono. Suono la chitarra e mi accompagna una brava violinista che si chiama Erica Piras. Il mio è una sorta di teatro canzone ma propongo anche pezzi più commerciali. Quella grande avventura di Rmc però non si dimentica”. Stesso discorso vale per Luisella Berrino che come Awanagana è cittadina del Principato. “Ho forse una vita più piena di quando lavoravo in radio perché il nostro lavoro, che ci piaceva tantissimo, era comunque totalizzante. Poi è arrivata anche la grande passione per la recitazione. Faccio i corsi alla Dante Alighieri e in autunno proporremo dei lavori nel quadro della settimana della cultura italiana a Montecarlo. Mi cimenterò nel ruolo manzoniano di Frà Cristoforo. I Promessi sposi sono davvero un bell’impegno”. Intanto lei come gli altri si godono un affetto senza tempo del pubblico. “E’ una cosa stupenda, non credevamo – dicono Luisella, Awanagana e gli altri – che il ricordo del nostro lavoro fosse così sentito e ancora vivo. Guardate ad esempio la musica. Ora sono sempre le stesse hit del momento riproposte in parecchi momenti della giornata. Noi accontentavamo tutti i tipi di pubblico e i vari gusti. Non facevamo certo una radio che rincorreva il successo degli altri”. Luisella e Awagana sono concordi anche nel bocciare la volgarità di certi programmi. “La zanzara e lo zoo di 105 sono davvero imbarazzanti. Noi non potevamo neanche pensare di fare una radio di questo genere. E la gente non ci avrebbe seguito in questa strada. Sono percorsi che non ci appartengono”. La chiusura spetta di diritto a Claudio Sottili. “Ci eravamo già ritrovati anni fa al Carnevale di Viareggio ma un affetto così grande e sincero come quello di Lido di Camaiore è veramente emozionante. Oltre all’amicizia c’è la testimonianza che quello che abbiamo fatto è rimasto nel cuore. Noi eravamo ragazzi che arrivavano da tutta Italia con un sogno. E siamo felici che questo entusiasmo che trasmettevano non sia andato perduto”.