Il maestro di sci lo porta su una pista rossa e lui cade, risarcito con 80mila euro

Il Tribunale condanna il maestro a ripagare l’allievo principiante che era stato accompagnato in una pista da professionisti

Sciatori

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Perugia, 24 ottobre 2019 - Se l’allievo principiante cade su una pista da sci da professionisti, la responsabilità è del maestro. E per questo dovrà risarcirlo profumatamente. Eccola qua la sentenza del Tribunale civile del capoluogo che apre un «mondo» a proposito degli infortuni sulla neve. A emetterla la Corte di Appello del Tribunale civile di Perugia, che ha confermato il giudizio di primo grado e stabilito che per i danni riportati, lo sciatore dilettante perugino, debba essere complessivamente risarcito con più di 80mila euro.

E questo proprio perché non aveva le capacità per sciare su un percorso difficilissimo e non adatto alle sue capacità. I fatti risalgono al 2010, ma la sentenza è di soli due giorni fa. Era il febbraio di nove anni fa infatti quando l’uomo (un ingegnere di 51 anni difeso dagli avvocati Francesco e Filippo Calabrese) venne accompagnato insieme ad altre persone dall’istruttore della scuola di sci in una delle piste di Obbergen, in Val di Fiemme (Trentino Alto Adige). 

Lui però era appena al secondo giorno di lezione sulla neve e quando si era iscritto alla scuola aveva detto con chiarezza all’istruttore che non aveva mai sciato, che era insomma un autentico principiante. Nonostante questo, il maestro, dopo sole 48 ore di corso, lo accompagna insieme ad altri allievi in una pista «rossa», la seconda ritenuta di categoria più ‘difficoltosa’ (dopo c’è soltanto la ‘nera’ infatti): un percorso a oltre duemila metri di quota con una temperatura di meno 8 gradi e un fondo completamente ghiacciato.

«Il nostro assistito mentre procedeva su una discesa su un tratto di pista particolarmente ripido – spiegano i legali – , nel tentativo di evitare un’allieva che lo precedeva e che si era fermata, cadeva rovinosamente a terra procurandosi gravi lesioni alla gamba destra». A causa di quell’incidente riportò infatti la rottura del piatto tibiale del ginocchio, con invalidità temporanea e permanente di una certa rilevanza. «E’ incontestabile che il ricorrente fosse iscritto al corso per principianti – scrive il giudice nella sentenza –. Il giudizio va qualificato come risarcimento danni da inadempimento contrattuale, con la conseguenza che compete al creditore provare che il danno si è verificato nel corso dello svolgimento del rapporto, mentre al debitore incombe dimostrare che l’evento dannoso si è verificato per causa non imputabile alla scuola o al maestro di sci».

Così il 51enne perugino ha provato ampiamente e in modo convicente a quanto pare, il fatto che fosse in assoluto alle prime armi, che la pista fosse particolarmente difficoltosa e con fondo ghiacciato. «Il maestro di sci si è reso responsabile dell’inadempimento finanche alle prestazioni accessorie connesse al contratto, quali l’obbligo di vigilare sulla sicurezza e incolumità dell’allievo, anche al fine che potesse procurare un danno a se stesso – riporta la sentenza -. La pista ’rossa’ infatti identifica un percorso adatto a sciatori capaci (la scala di difficoltà è verde, blu, rossa e nera, ndr), con una certa esperienza, certamente non consono a un principiante».

«Ne deriva che nell’ambito della prestazione d’opera – aggiunge il giudice –, era lecito attendersi ed esigere dal professionista una diligenza qualificata, inducendo il medesimo a evitare di proporre all’attore di sciare nelle condizioni di tempo e luogo acclarate». La Scuola di Sci della Valdifiemme è stata così condannata a 81mila euro di risarcimento (invalidità temporanea più permanente) e al pagamento delle spese di 5.800 euro più rimborso forfettario del 15 per cento.