Morto fuori da discoteca, ecco l'auto che lo ha investito: è distrutta

I tre arrestati sono stati interrogati in carcere a Perugia e hanno confermato la loro versione: prima la lite nel locale, poi l'auto accerchiata

Uno dei giovani arrestati (foto Crocchioni)

Uno dei giovani arrestati (foto Crocchioni)

Perugia, 18 agosto 2020 - E' completamente distrutta la Opel Corsa condotta da Brendon Kosiqi, 19 anni, che la notte di Ferragosto ha investito Filippo Limini (nella foto), 24 anni, di Spoleto, morto dopo una rissa all'esterno di una discoteca di Bastia Umbra. I carabinieri della compagnia di Assisi che indagano - coordinati dal pm Paolo Abbritti - ipotizzano che siano stati utilizzati bastoni di ferro e cric per devastare la vettura, mandando in frantumi sia il lunotto posteriore che i due finestrini posteriori mentre quelli anteriori erano aperti perché Brendon ha dichiarato di soffrire di claustrofobia.

Non è nemmeno escluso che il gruppo rivale che ha circondato l'auto abbia utilizzato anche tirapugni per ferire il conducente. La fase 2 dell'indagine punta infatti a identificare gli altri ragazzi coinvolti nella rissa.

Filippo Limini
Filippo Limini

Intanto stamattina i tre arrestati per rissa aggravata e omicidio preterintenzionale - Brendon Kosiqi, Denis Hajderlliu e Kevin Malferteiner - sono stati interrogati dal gip Natalia Giubilei nel carcere di Capanne a Perugia dove sono detenuti e hanno ribadito l'iniziale ricostruzione dei fatti: prima la lite fuori dal locale, quindi l'auto accerchiata. In quel frangente Denis è sceso dalla Opel e ha colpito con un pugno Filippo. Da accertare se sia sempre lui l'autore del successivo calcio in pieno volto quando Limini era ancora a terra oppure un altro ragazzo intervenuto a difesa del gruppo dei bastioli.

«Sono sceso dalla macchina per capire cosa fosse successo - aveva già detto al pm Denis -  e ho visto uno di quei quattro o cinque ragazzi di prima che stavano litigando con i miei amici, mi lanciava un gesto di sfida con la mano come per dire ti strozzo. Io reagivo e lo colpivo con un pugno al volto... cadeva subito a terra.... Dopo il pugno provava a rialzarsi ma veniva raggiunto da una calcio al volto tirato da un ragazzo che non ho riconosciuto».

Subito dopo Brendon, per fuggire dall'accerchiamento ha ingranato la retromarcia e ha investito Filippo.  «Ripartivo velocemente per sfuggire all’aggressione - aveva detto il 15 agosto in caserma - : ho urtato un’auto ma non mi sono fermato per paura». Solo più tardi, a casa: «Denis mi diceva che era molto preoccupato perché aveva visto una chiazza di sangue e probabilmente io avevo investito una persona». 

Sentito anche Kevin che si trovava sul sedile accanto al guidatore e che inizialmente è sceso dopo gli insulti per il parcheggio.

Giovedì invece sarà eseguita l'autopsia da parte dei consulenti incaricati dalla procura: Mauro Bacci, Marta Bianchi e la tossicologa Paola Melai. 

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Delfo Berretti, Aldo Poggioni, Daniela Paccoi e Guido Rondoni. Anna Maria Verdelli e Walter Patumi sono i consulenti medico legale di parte.