Il "Nodino" torna di grande attualità in vista delle elezioni regionali e il Comitato Sciogliamo il Nodo di Perugia ricorda che "sono 17mila le firme fin qui raccolte" e per dire no all’opera e che la bretella tra Collestrada e Madonna del Piano "non produce alcun miglioramento delle condizioni di deflusso sul tratto del raccordo autostradale Perugia-Bettolle nel tratto della Gallerie".
"La stessa Anas afferma testualmente a pagina 20 della conclusione della relazione sui flussi di traffico che: ‘con il solo scenario Nodino, non ci sono modificazioni di sorta sul raccordo autostradale Bettolle-Perugia, sia per leggeri che pesanti". I nuovi dati Anas pubblicati nel progetto definitivo confermano quanto detto. Se parliamo invece di Nodo – continua il Comitato -, ovvero la bretella Collestrada-Corciano, sempre secondo le simulazioni Anas sui dati, si avrà una riduzione del traffico di appena l’11 % sul viadotto Volumni. Poniamo anche l’accento sugli anni per realizzare quest’opera inutile per risolvere il traffico di Ponte San Giovanni – aggiungono i cittadini -, almeno 10 anni in cui i camion che usciranno dai cantieri posti a Collestrada e Ferriera, attraverseranno le arterie laterali alla superstrada tra Collestrada e Ponte San Giovanni per poi immettersi di nuovo sul viadotto dei Volumni verso la cava individuata dal progetto definitivo.
Occorre considerare inoltre che il costo del primo tratto è stimato sui 505 milioni di euro e il secondo tratto per i 15 chilometri necessari supererebbe il miliardo di euro, tutti difficilmente reperibili".
"Appare necessario a questo punto un cambiamento di rotta – sottolinea il Comitato -, in considerazione anche dell’impatto ambientale dell’opera, dove ad esempio a differenza di quanto garantito da Anas e Regione circa le non emergenze superficiali del Nodino nel tratto vincolato a Zona Speciale di Conversazione troviamo nel progetto definitivo la cancellazione della strada che conduce al Borgo medievale di Collestrada e il taglio di 4.000 alberi trentennali nella stessa collina, grave danno a tutte le attività commerciali ed agrituristiche e culture di pregio che incidono sulla piana del Tevere nel tratto tra Ferriera e Madonna del Piano. Bisogna quindi imboccare con decisione la via della mobilità sostenibile e operare comunque da subito con la massima urgenza su tutte le direzioni atte a limitare il traffico su gomma – conclude ‘Sciogliamo il Nodo - sarebbe la via giusta per un futuro di progresso equo e sostenibile".