
I Carabinieri hanno individuato i due minorenni con coltello e pistola scacciacani e hanno sequestrato le armi
Ragazzini "terribili" beccati con le armi fuori da una discoteca. Sono due minorenni ad essere stati controllati dai carabinieri durante lo scorso fine settimana, nell’area parcheggio di una nota discoteca nel comune di Castiglione del Lago. C’era stata una segnalazione, giunta alle forze dell’ordine e che riguardava proprio due giovani la cui descrizione sembrava corrispondere proprio a quella di due ragazzi di 15 e 16 anni, che i militari hanno sottoposto a controllo. Una perquisizione personale che ha fatto emergere la detenzione illecita di armi. Il 16enne è stato trovato in possesso di una pistola "scacciacani", con relativo serbatoio senza cartucce e priva del "tappo rosso", mentre il 15enne, già noto alle forze di polizia, alla vista dei militari, ha cercato di disfarsi di un coltello a serramanico con lama di 7 cm, successivamente rinvenuto dai militari.
Al termine delle operazioni, i due giovani sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni accusati di porto di armi od oggetti atti ad offendere. I due ragazzi sono stati poi affidati alle rispettive famiglie, mentre la pistola "scacciacani" e il coltello a serramanico sono invece stati sottoposti a sequestro. Si tratta di un episodio abbastanza preoccupante data la giovanissima età dei due ragazzi coinvolti, che arriva ad appena una settimana di distanza dallo sfogo di un preside del Trasimeno, arrivato dopo l’arresto di un minorenne per fatti di droga. I due episodi non hanno nulla in comune se non il triste primato della giovanissima età dei coinvolti, per questo tornano in mente le parole del docente: "I nostri ragazzi ci mandano da più parti richieste di aiuto - aveva detto il preside a La Nazione - A situazioni in cui le famiglie non riescono a contenere i ragazzi, non si tratta di puntare il dito, ma di assumerci tutti le responsabilità di comunità, le situazioni possono essere recuperabili, anche se gravissime, prima di arrivare a risoluzioni estreme. O almeno abbiamo il dovere di provarci. Ma ci sono situazioni in cui la scuola da sola più di tanto non riesce a fare perché abbiamo le armi spuntate. Se non c’è collaborazione scuola-famiglia il danno è tutto a carico dei ragazzi, per il loro futuro. Purtroppo, i tempi di risposta delle istituzioni che agiscono su casi estremi non sono reattivi, servono risposte più immediate".