Due candidati presidenti, quattro liste, una delle quali non appoggerà, almeno in partenza nessuno dei due contendenti alla carica di presidente. Sono ufficialmente quattro le liste elettorali depositate entro i termini previsti alla Commissione elettorale per le prossime elezioni che rinnoveranno sia il presidente della Provincia di Lucca, sia il Consiglio provinciale domenica 29 settembre.
Come da previsioni, i candidati alla carica di presidente sono il sindaco del Comune di Lucca Mario Pardini e il sindaco del Comune di Camaiore Marcello Pierucci. Quattro le liste depositate alla Commissione elettorale: "Provincia casa dei Comuni democratici civici progressisti–Pierucci presidente" e "Civici in Provincia-Pierucci presidente" indicano Pierucci; "Centrodestra e civiche per Mario Pardini presidente" indica Pardini, "Civici e plurali" non indica nessun candidato presidente e raccoglie esperienze civiche della Mediavalle, Piana e di Viareggio. Come noto, le elezioni provinciali del 29 settembre sono di secondo livello in base alla legge voluta dal ministro Pd Delrio che ha abrogato il suffragio universale: non voteranno tutti i cittadini, solo i sindaci e consiglieri comunali. Oltre al nuovo presidente, saranno eletti 12 consiglieri che costituiranno l’assise di Palazzo Ducale.
Di fatto, è una partita quasi per addetti ai lavori, ma che servirà per determinare i rapporti di forza tra centrosinistra (nettamente favorito visto il numero di amministrazioni comunali che governa) e centrodestra, che prova la carta del suo massimo esponente con il sindaco del capoluogo. Ma la partita è anche interna agli schieramenti, basti pensare che nel centrosinistra sono andati a vuoto i tentativi di vedere candidare Andrea Bonfanti uscito battuto nella corsa per la presidenza, mentre il principale sponsor di Pierucci, il presidente uscente Menesini, è nella lista. Il sindaco di Seravezza Alessandrini si è visto costretto a creare una sua lista per il veto della sinistra sul suo nome: anni addietro dette alle stampe un volume in cui si ricostruiva la strage di Stazzema, non omettendo le responsabilità partigiane nello spietato massacro compiuto dalle truppe tedesche. Tanto è bastato per tenerlo a lato, visto che i voti della sua lista "Civici in Provincia-Pierucci presidente" potrebbero essere determinanti. Anche nel centrodestra, sicuramente unito sul nome di Pardini, non sono mancate le frizioni, soprattutto in Fratelli d’Italia dove la scelta dei candidati tra le due componenti interne ha richiesto un surplus di lavoro. C’è poi il terzo polo che cercherà di ritagliarsi un ruolo. Ora scattano le verifiche da parte della Commissione elettorale sulle liste e sui singoli candidati.
Fabrizio Vincenti