"Ho 70 anni e sono diabetico: ancora senza vaccino La mia vicina, una prof 28enne, è già protetta"

Le disfunzioni di un sistema che fa discutere. Il commissario D’Angelo: "Non abbiamo margini di manovra"

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Perugia, 26 febbraio 2021 - «Ho 70 anni e sono diabetico ma non mi vaccinano. Invece lo fanno con la mia vicina di casa, un’insegnante di 28 anni sana come un pesce... ". E’ questa una delle tante chiamate arrivate alla nostra redazione, un racconto che testimonia la paura e la preoccupazione di quanti soffrono di patologie croniche (come diabete o malattie cardiovascolari), soggetti che al momento nessuno sa quando saranno vaccinato. Non lo si sa in Italia, e men che meno in Umbria. «Il Ministero della Salute e la struttura Commissariale del Governo, che ha inserito queste categorie nel piano vaccinale generale – spiega il commissario D’Angelo –, non ci hanno fornito nessuna indicazione, in questa specifica fase. Vorrei saperlo sinceramente anch’io quando queste persone saranno vaccinate. E purtroppo su questo aspetto non abbiamo alcun margine di autonomia, non possiamo cioè ribaltare le priorità già definite. L’unico spazio di manovra possibile da parte nostra è quello di inserire prima una categoria professionale rispetto ad un’altra, ad esempio i medici di un’azienda ospedaliera che magari ha molti reparti Covid rispetto a un ospedale che non ne ha o ne ha meno. Ma sulle fasi di vaccinazione, lo ripeto, almeno in questa fase non abbiamo margini di manovra". Il commissario ha confermato inoltre che le scorte di Astrazeneca verranno ridotte al minimo (10%), mentre sull’aumento dei punti vaccinali per ampliare il volume delle somministrazioni, "è vero che faremo doppi turni già a partire dall’8 marzo – ha aggiunto lo stesso D’Angelo -, ma per ampliare gli spazi dovremo avere più vaccini a disposizione. E speriamo di avere sempre più dosi gestibili, e di averle in maniera meno complicata possibile".